Foto by Leonora |
In queste sere che sembrano finire mai, con un cielo che ha i colori del fuoco, Enrichetta attende di raggiungere il suo Matteo e resta aggrappata alla vita, con quella pazienza ostinata - ma non ostentata - che è un tutt'uno con la fibra forte che il buon Dio le ha dato in dono.
Enrichetta è la mamma del mio migliore amico, Angelo, e pure di Domenico, Giacomo, Elisabetta, Maria, Paolo, Giorgio, Giovanna. Otto figli in tutto, proprio come la famiglia Bradford ("Eight Is Enough" il titolo originale, Otto è abbastanza, appunto), il cui attore principale se n'è andato oggi, all'età di ottantasei anni.
Enrichetta ha qualche mese di più di Dick Van Patten, ma da qualche giorno l'arco disegnato dal destino pare esser teso a dismisura e figli e nipoti sono preparati al peggio, ammesso e non concesso che sia un "peggio" il riposo dei giusti, quale sarà certamente il suo.
Quando ero un ragazzo la loro casa era la mia, poiché da figlio unico cercavo compagnia dai vicini e Angelo mi trattava proprio come un fratello. Campassi cento anni riuscirei a stento a ripagare la discrezione con cui sua madre mi accoglieva a casa loro. In tanti anni non le ho mai sentito dire una parola fuori posto, né alzare la voce, né fare un gesto di stizza o anche soltanto di disappunto. Al massimo scuoteva il capo e alzava gli occhi al cielo, riprendendosi subito celiando, con una battuta, un moto di spirito, sussurrato e accompagnato da un sorriso scaltro e insieme buono.
Della sua pazienza infinita ho già scritto. Pari alla pazienza Enrichetta ha però l'intelligenza, acutissima, che trasmette con gli occhi, parlando il giusto. L'episodio che più le piaceva raccontare era quando aveva vinto un tal premio scolastico ed era andata fuori Grosio per ritirarlo: se chiudo gli occhi rivedo i suoi, mentre lo diceva, come brillavano.
Raccontare la vita che ha vissuto alla dozzina abbondante di nipoti che ha, oppure ai miei figli, sarebbe un esercizio meritevole quanto vano: chi non ha vissuto quel tempo ignora quanto era gramo il gramo. Eppure il basto di fatiche e dolori portati a mo' di giogo non le hanno impedito di avere una vita felice, piena, a dimostrazione che i beni materiali e ciò che riteniamo generalmente come ricchezze non sono tutto. Ed è forse questa la lezione più bella che mi ha dato e di cui le sarò per sempre grato.