mercoledì 5 ottobre 2011

Il calcio più bello

Domenica sera abbiamo visto insieme, qui a casa mia, la partita del Milan. Insieme significa, io, la mia famiglia, Loris con la sua, cioè Roberta, Silvia e Alberto e Angelo con i tre figli maschi, Stefano, Federico e Pietro. Tutti juventini, chi più sfegatato, chi meno. Nel primo tempo c'era anche Fabrizio, che invece tiene all'Inter e suo figlio Cristian, milanista, ma con i suoi otto anni troppo piccolo per restare concentrato a lungo, così con Giovanni ne ha approfittato per farsi un paio di sfide alla playstation.
Risultato a parte, è l'atmosfera che mi è piaciuta un sacco. Non una novità, in casa mia, perché già con mio padre le gare di calcio erano occasione per un ritrovo di amici, anche venti per volta, come per i turni finali dei mondiali, compresi i mitici del 1982 e quelli più recenti ma sempre vittoriosi del 2006, gli ultimi che abbiamo visto insieme, prima che lui se ne andasse in tutt'altro stadio.
Che io portassi avanti la tradizione non era scontato. A differenza sua, sono meno di compagnia, mi piace anche starmene da solo, anche perché spesso sono nervoso e nel caso di sconfitta simpatico come una pedata di punta sulle tibie. Per fortuna ci sono loro, amici e parenti, che non si fanno scrupolo e ogni tanto vengono. E ogni volta è un'emozione, un evento.
Lo ha scoperto anche Pietro, dodici anni, che di calcio non si è mai interessato, ma uscendo da casa mia, l'altra sera, ha detto a suo padre: "E' stato bellissimo".
Gino, da dove vede lui le partite adesso, sarà stato certo contento.

Foto by Leonora

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