Due giorni in Toscana, appunti sparsi di viaggio.
Firenze. La città è bellissima ma trovare parcheggio è più arduo che vincere alla lotteria (quelli delimitati da strisce bianche sono riservati ai residenti e quelli a pagamento sono carissimi) e i trasporti pubblici sono un disastro. La Galleria degli Uffizi è disorganizzata e rimasta agli anni Settanta per quanto riguarda l'accoglienza dei visitatori (pro memoria: prenotare i biglietti è una necessità assoluta). Troppa gente, dappertutto. I negozi tipici stanno lasciando posto a quelli di paccottiglia gestiti da stranieri. I capolavori della Loggia, visibili a tutti, sono una meraviglia. Il dipinto che più mi è piaciuto è stata "La calunnia" del Botticelli. Volersi dedicare con attenzione a tutte le sale degli Uffizi è impresa titanica: meglio farsene una ragione e scegliere a priori otto, dieci sale, lasciando le restanti per un'altra occasione: al contrario, l'effetto sarà di una grande abbuffata, in cui per voler gustar tutto non si gusta nulla. Il Tg 3 Regionale toscano è uno scandalo: sono riusciti a farmi diventare il sindaco Renzi antipatico: "Renzi ha fatto di qua...", "Renzi ha detto di là...", "Renzi ha incontrato Tizio", "Renzi ha così commentato le dichiarazioni di Caio"... Il sindaco Renzi, oltre a badare alle pubbliche relazioni, farebbe bene a pensare ad una strategia di accoglienza, perché da un lato la sua città è schiacciata dalla massa di visitatori e dall'altro offre poco per far star bene il turista. In genere la qualità del cibo è buona, sia nei bar sia nelle pizzerie. Ristorante consigliato: La Maremma, in via Verdi 16, a due passi dalla basilica di Santa Croce.
Siena. Una perla, senza contro indicazione alcuna, se non quella di lasciare l'auto nei parcheggi esterni (carissimi anch'essi) e spostarsi a piedi. Per uno spuntino veramente toscano, l'amico Mauro Peverelli (di Siena sommo intenditore) mi ha consigliato da Trombicche, in via delle Terme: non si è sbagliato, si sta benissimo. I toscani sono una genia coriacea, che per certi aspetti è rimasta ruspante, genuina: mi ha fatto piacere, trovare a Siena anziani cittadini davanti a un calice di rosso accanto a distinti turisti o comitive affollate, senza che l'oste mostrasse impazienza per quegli ometti che occupavano per ore il tavolino, perché "la mi moglie fino a le sette la guarda la tivù e non la si sopporta proprio".
Foto by Leonora
4 commenti:
Eh no, il tono che hai usato per descrivere la Toscana non mi è proprio piaciuto...Vero quello che hai detto rispetto ai parcheggi e alla folla, ma non è così per tutte le grandi città italiane? Non hai parlato del Lungarno, di Ponte Vecchio nè del mercatino di San Lorenzo, dove trovi ancora il panino con il lampredotto e ti gusti la tipica focaccia di ceci. E l'arte che si respira in ogni angolo? Dovevi mettere in conto che il periodo è quello più suggestivo ma anche più caotico, purtroppo...Spero comunque che tornerai. Magari in un periodo in cui puoi fare una capatina anche in Versilia...
E' vero, ci sono cose buone rimaste tali, come per incanto. E in genere una tolleranza che fa onore a chi vi abita. Il post voleva essere una sorta di "memento homo", consigli per l'uso per evitare sorprese spiacevoli. Rileggendolo ho anch'io avuto l'impressione che fosse sbilanciato sugli aspetti negativi, che non pareggiano la meraviglia che in Toscana si trova: e d'altra parte, un conto sono modifiche per rendere Firenze più vivibile, un altro pretendere che si trasformi in una qualsiasi Lugano (con tutto il rispetto per Lugano)... :-)
ah, la Toscana, che meraviglia!! le colline, i crostini di pane, le spiagge libere, la ribollita, la pacifica accoglienza, il dialetto, le stelle....quanto abbiamo sognato la "fattoria" tutta nostra!!! certo che....proprio al ponte della Madonna, forse avrei evitato Firenze!!! e ora vi faccio inorridire: Siena, Piazza del Campo, 31 dicembre 2006, ore 22.30, inizia il concerto di Laura Pausini!! Che bello spettacolo, che bel ricordo, che serata speciale...
Ognuno ha i suoi ricordi. La prima volta che visitai Firenze fu a seguito di una "mattata" di quelle che fai, per fortuna, solo quando la tua età è inversamente proporzionale al tuo grado di stupidità. Diciotto anni, in cucina di casa mia, di notte, con due amici, uno dei due dice: -andiamo a Firenze, dai!-
-Adesso?- -si, adesso!- Cinque minuti dopo eravamo in viaggio. Due ore dopo un pensiero fulminante: cazzo, ho in borsa le chiavi della cassaforte!! Per poco non mi viene un ictus.
Per farla breve, lavoravo nell'ufficio anagrafe di un comune e per non ricordo quale inconsueto motivo PROPRIO quel giorno avevano dato PROPRIO a me (stordita e neo-assunta) le chiavi della cassaforte.
L'indomani dovetti telefonare alla mia collega e raccontarle una storia talmente assurda che credo sia ancora in circolazione in quegli uffici.
Inutile dire che le chiavi non me le diedero più. (e anche il lavoro)
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