Luca gioca in porta, ha un bel viso, caschetto di capelli biondi e sguardo sempre serio. Luca non può distrarsi nemmeno un attimo, perché è un po' più basso degli altri e ogni tiro, se non è più che attento, diventa insidioso. Luca ha sempre voluto fare il portiere e non si è mai arreso: alle insistenze della mamma perché facesse altro, ai sorrisini degli avversari e del pubblico. Luca non riceve regali e non fa sconti a nessuno: tra i pali è un gatto, ha coraggio e cuore per mettere a tacere chi è scettico, dimostrando che non bisogna essere giganti per difendere quella linea bianca che separa il nulla dal tutto. Una donna, dietro me, quando a fine partita l'ha notato passare insieme con i compagni a bordo campo, ha detto alla vicina di posto appena arrivata: "Eccolo lì, il portierino. Dovevi vederlo giocare". Ieri l'ho visto. E dentro di me ero contento, pur se giocava contro la squadra di mio figlio e si meritava gli applausi e l'ammirazione di chi era in tribuna. Tornando a casa ne ho parlato proprio con Giacomo, dicendogli che quel ragazzo è in qualche modo un modello e un esempio, poiché dai propri limiti ha saputo trarre il meglio, affinando quelle doti (la concentrazione, la reattività, la perspicacia, il senso della posizione, l'essere deciso...) che gli permettono di supplire e di fare bene lo stesso. Lo scrivo qui, pro memoria innanzi tutto per me stesso, confidando che Luca non smarrisca l'umiltà, anche quando in altezza raggiungerà i compagni d'età, ricordando che nella vita come in mare, sono gli scogli a far salire le onde più in alto, talvolta sfiorando il cielo.
Foto by Leonora
3 commenti:
davvero una bella lezione di forza di volontà.
Hai ragione, sono gli scogli a far innalzare le onde! Devo ripetermelo più volte in questi giorni, come un mantra. Baci.
che bello questo tuo post,
dentro di noi, nel nostro pensiero, c'è tutta la forza necessaria per sfiorare le alte vette!!!
Posta un commento