Venti righe. Indro Montanelli sosteneva che in venti righe si può raccontare tutto. Bastano tre parole invece per spiegare le ragioni di questo blog: comunicare, in libertà. Per il resto, vale per me ciò che scrisse Jorge Luis Borges, "I miei limiti personali e la mia curiosità lasciano qui la loro testimonianza".
lunedì 4 luglio 2011
Il segreto di un buon sonno
Tolkien mi tiene compagnia in quest'estate stramba e per certi aspetti sospesa. Ho riletto "The Hobbit. There and back again" e cominciato ieri "Il Silmarillion". Dell'autore inglese mi affascinano i nomi che sceglie per esseri viventi e città (c'è in questo qualcosa di divino e umano: nella Genesi "dare un nome alle cose" è potere e facoltà che Dio concede all'uomo) e il tema della "caduta". Caduto talvolta sono anch'io, prima di toccare il fondo, puntare i piedi e risalire con affanno e fiato corto. Penso a persone che hanno ricevuto in dote dal destino un fardello che non meritavano. Penso a Davide Scarano, il dipendente della Ca' d'Industria, la casa di riposo comasca per eccellenza, finito nel tritatutto di notabili e magistratura, che solo ora, a mesi di distanza, intravede un poco di luce e insieme di giustizia. Penso all'ex sindaco del mio paese, Emilio Botta, il cui carattere ispido ne ha pregiudicato la rielezione, ma non è stato affatto una sciagura, come in troppi l'hanno sommariamente dipinto. Dirò di più: nei fatti, è stato il miglior sindaco degli ultimi vent'anni, il primo e l'unico ad aver dato a questo paese non soltanto un'ordinaria amministrazione (spesso, nei suoi predecessori, pessima pure quella) bensì un'anima e un progetto. Spero che il tempo sia galantuomo e così com'è stato screditato gli venga un giorno riconosciuto il buono che ha fatto. Lo scrivo per amor di verità, non per metterlo in confronto con il primo cittadino attuale, Rocco Palamara, da cui sono distante per idee e metodo, ma di cui non posso dire nulla di male, se non - per alcune vicende - dichiarare "non sono d'accordo".
Credo che in chi non ha per idolo il potere e il denaro, la buona memoria valga quanto l'oro e nel mio piccolo cerco di non essere mai prevenuto. Pur se a volte, specialmente con gli strafottenti e i gradassi e gli infingardi, mi monta una rabbia che scombussola tutto, alla fine rancore e odio non li provo per nessuno. Ed è anche per questo che ogni notte dormo tranquillo, sereno e beato quanto un bimbo.
P.S. E se proprio proprio mi sveglio, per pensieri di casa o di lavoro, invece di girarmi e rigirarmi nel letto, mi basta mettermi a leggere un libro per tornare in poco tempo a dormire di nuovo
Foto by Leonora
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento