Foto by Leonora |
Ho sempre ritenuto la bellezza un dono ricevuto, mentre lo
stile, il fascino, l'eleganza caratteristiche connesse alla cultura,
agli ideali di riferimento, al contesto in cui si cresce e che creiamo, dunque
che si potessero "costruire". Un dilemma che ha diviso nel corso dei
secoli parecchi filosofi, sociologi, studiosi del comportamento umano,
scrittori e registi (compreso un film che sotto Natale viene riproposto spesso,
"Una poltrona per due") e su cui ho poche certezze anch'io. Specialmente dopo esser stato messo alla prova, qualche giorno
fa, grazie a diversi pareri raccolti su Facebook.
In particolare hanno marcato una differenza Lara ("Lo
stile te lo puoi anche creare, ma l'eleganza e il fascino sono doti innate.
Nessuno può imparare e insegnare il fascino perché se lo hai non ne sei nemmeno
conscio, in quanto è un'aura che diffondi e solo chi ti sta attorno
percepisce), Mariagrazia , Elda, Marianna, Patrizia, Oriana ("Il fascino è
innato, è qualcosa che attrae come una calamita già da quando sei piccolo e non
scompare con l'avanzare dell'età), Grazia ("L’eleganza ce l’hai o no, puoi
costruirla ma non ha lo stesso risultato. Lo si nota camminando per le strade,
in qualsiasi ambiente, le persone si assomigliano tutte, e come vedere una
bellissima cucciolata di cagnolini, li guardi e tra tanti noti quello più
prepotente o più simpatico") e Silvia ("Forse un po' di eleganza la
puoi "imparare" ma, essendo uno stile di vita e di comportamento, è
difficile... nasce da una lavoro di ricerca interiore. Il fascino è una malia,
un modo di guardare, di camminare, un gesto. Impossibile definirlo ma certamente
è tale proprio perché istintivo e quindi assolutamente spontaneo").
Altri invece sono d'accordo con la tesi iniziale. In
particolare Lisa ("L'eleganza è un'attitudine di poche delicate anime che
può certamente manifestarsi anche col tempo, con la maturazione del gusto,
delle esperienze, dell'osservazione. Non credo si nasca necessariamente
eleganti, credo più nel processo che conduce all'acquisizione della
consapevolezza di qualcosa che sta già dentro se stessi, come per molte cose
della vita) e Serena ("Secondo me esiste un'educazione allo stile, al buon
gusto ed all'eleganza. I nostri genitori ci hanno insegnato a stare a tavola, a
salutare, a cedere il posto sui mezzi pubblici, a vestirci, a leggere un libro
piuttosto che un'altro, etc. Alla base c'è un'educazione che si arricchisce con
qualcosa d'innato e con gli esempi dell'ambiente che ci circonda").
Personalmente, pur rispettando le idee di tutti, mi trovo
d'accordo con questi ultimi due commenti. Ipotizzare che non si tratti soltanto
di un dono naturale, bensì che ci si possa formare, educare al bello (così come
al "buono") mi fa stare più tranquillo, generando la speranza che
possa realizzarsi una società migliore in base alle scelte che si fanno, al
contesto in cui si vive - e che creiamo - e non per una bizza del destino.
Non discuto che esistano persone che, per talento naturale,
abbiano una propensione maggiore all'eleganza, allo stile, al buon gusto,
persino al fascino, ma resto altrettanto convinto che tutti possano
incrementarlo. Sia direttamente, cioè pensandoci, razionalmente, consciamente,
sia semplicemente vivendo in un ambiente piuttosto che in un altro.
Comunque sia, coltivando per forma mentale il dubbio, nelle
prossime settimane cercherò di osservare con più attenzione le persone che
conosco e che considero belle o eleganti, affascianti, di stile, per capire se
"ci fanno" o "ci sono".
P.S. Di bellezza avevo scritto anche qui, un paio d'anni
addietro. L'ho trovato oggi, per caso.
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