Faccio eccezione, poiché in questi giorni la sento particolarmente presente, soprattutto abbinata ai termini "giovani" e "futuro".
Sarà che nei mesi recenti ho ricevuto un regalo stupendo, quello di stare a contatto e lavorare con i ragazzi delle scuole superiori, un'esperienza che si somma alla compagnia dei miei figli, anch'essi più o meno di quell'età, con ogni contatto che diventa occasione di scambio, iniezione di positività, di ottimismo, confermando ciò che già sapevo: il mondo è una ruota che gira, quasi sempre in meglio.
Ieri l'altro poi si è laureata Giulia, mia nipote, dimostrando una caparbietà, una determinazione, pure un'ambizione che molte ragazze della generazione precedente non avrebbero avuto. Sono così orgoglioso di lei, che non si è limitata a seguire un solco già segnato, costruendosi piuttosto un percorso e un destino. Molto resta ancora da fare, è vero, la laurea al giorno d'oggi non è un punto di arrivo, semmai una base di partenza, un possibile trampolino, tuttavia merita un applauso l'esserci saliti, aver compreso che l'avvenire si gioca innanzi tutto puntando in alto, cercando ciò che genera passione e dà soddisfazione davvero.
P. S. Non sono uno dei suoi moltissimi fan, sulla persona in sé ho anzi motivate riserve, tuttavia c'è una canzone di Vasco Rossi che fa da colonna sonora perfetta di questo post. Soprattutto il ritornello: "E brava Giulia, e brava Giulia / prenditi la vita che vuoi / E brava Giulia, e brava Giulia / sceglitela, certo che puoi". Brava Giulia, te lo dico anch'io, per tua fortuna (di tutti) senza cantarlo. La vita non si subisce: si sceglie. Una lezione che ci hai dato, insieme a tutte quelle che a tua volta hai imparato.
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