Dovrebbero essere complimenti e in effetti credo mi rappresentino, almeno la parte pubblica di me stesso, quella che emerge da ciò che scrivo e anche dagli incontri di persona, mentre con gli amici più intimi e soprattutto in famiglia sono assai più sanguigno, impaziente, irascibile persino. Proprio poiché mi conosco e so che esiste un lato oscuro della forza non me la prendo sia quando qualcuno in buona fede usa espressioni che in realtà stridono ("hai un atteggiamento clericale in tutte le questioni"), sia quando viene fatta ironia o sarcasmo, sostituendo al "garbato" un "ruffiano" e al "riflessivo" un "furbetto".
P.S. Le parole qui sopra le scrivevo anni fa, le ho ritrovate ieri l'altro, per caso, in un appunto per un post mai pubblicato. Nella sostanza non sono cambiato, diventando forse più disilluso e a tratti cinico, pur se di rado rinuncio a un modo di pormi pacato. Il tono definisce la persona, almeno com'è percepita, all'esterno. Non indossiamo maschere, lo siamo.
Nessun commento:
Posta un commento