Quattro anni oggi. Era un lunedì, il primo ottobre del 2007. Venti righe nasceva quel giorno, all'inizio di una delle tante pausa pranzo trascorse in televisione.
Il primo post l'avevo intitolato Libertà di parola, parole in libertà perché in quel tempo forte come non mai sentivo l'esigenza di togliermi di dosso la polvere, le troppe briglie di un'informazione a senso unico, legittima fin che si vuole ma che mal s'intonava con ciò che mi stava a cuore.
A quei principi cerco di restare tuttora fedele, pur se di acqua n'è passata sotto i ponti e quasi non lo riconosco più il blog, visto ora, da qui, in cima alle scale di questa torre ormai monumentale, che spaventa pure me se la guardo nel suo insieme, con i suoi oltre cinquecento scritti, la maggior parte dei quali scomparsi dai ricordi consapevoli.
Quattro anni dopo ho cambiato lavoro, abitudini, idee, conoscenti, persino molti amici. L'essenza però di quel che ero non è cambiata. Me ne sono accorto leggendo il secondo dei post, quello che ho scritto il giorno successivo e per titolo aveva La regola del videoregistratore. Al di là delle affermazioni di principio, che facendo il paio con quando evidenziato il giorno prima completavano una sorta di manifesto futurista delle buone intenzioni, è la frase finale che mi ha colpito.
"Se mi immagino fra trent'anni, non escludo di vedermi quieto, in una stanza con vista su un giardino o sotto un faggio, mentre leggo un libro, senza squilli o connessioni o apparecchi elettronici attorno".
E' la medesima idea che di me stesso ho anche adesso e - nonostante stagioni, sole, pioggia e vento - vedo un uomo più vecchio ma con gli stessi occhi, quando si guarda allo specchio.
Foto by Leonora
1 commento:
Meno male Giorgio. Te lo voglio dire e PURE SCRIVERE. Non ti vedo da tanto e sapere che sei sempre quello lì, quello di quando ti ho conosciuto, mi riempie di gioia. Alla simil Ungaretti Mi illumini d'immenso! Perché mi ricordo quando sei comparso nel teatrino di Brunate. Bravo, simpatico e professionale. Non sono nessuno, ma pur sempre una voce con un cuore, che ti stima. Per quello che sei! Ciapa e porta a cà... Tvb. Anna la solita Scolari
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