Clementina ha messo del nastro adesivo sulla web cam. Su tutte le web cam. Non si fida. "Chi me lo dice che nessuno dall'altra parte mi spia?" dice sorridente, tenendo fisso nei miei occhi lo sguardo candido ma non ingenuo.
Già, chi glielo dice. Chi ce lo assicura? Io la guardo, la mia web cam, e non gli metto del nastro adesivo, ma essendo del tipo mobile, la giro dall'altra parte, così lei guarda il muro e io scrivo più tranquillo.
Uno dei film più adrenalici che abbia mai visto è "Enemy of the State", tradotto "Nemico pubblico" in italiano, con Will Smith, Gene Hackman e Jon Voight. Non è un capolavoro, però è ben diretto, con bravi attori, una trama intensa e soprattutto, una volta che l'hai visto, il dubbio ti accompagna sempre: "Sarà davvero così, in futuro? Fino a che punto siamo controllati, già adesso?".
Il dilemma non è tanto "legale e non legale" o "lo fanno già o non lo fanno", bensì: "Si potrebbe fare? Praticamente è possibile?". Perché se lo è, poco importa le limitazioni che ci diamo, le autoregolamentazioni. C'è sempre un'eccezione alla regola, un baco nel sistema, un presunto interesse superiore che spezza la catena del giusto e sposta il piano, inclinandolo a tuo svantaggio.
Non so perché mi sono venute in mente queste cose, in questa quieta domenica di gennaio, mente in casa tutti dormono e io continuo a fissare la web cam girata verso il muro, pensando: "Capiterà mai davvero che qualcuno usi quella finestra apparentemente utile, innocua, per entrare nel mio mondo?".
Foto by Leonora
1 commento:
Già succede :)
Dal GPRS della macchina alle celle di diffusione delle reti cellulari siamo tutti dei numeri in immensi DB.
P.s. Con la scusa della fidelizzazione gli analisti delle catene di distribuzione conoscono quanta carta igenica consumi :)
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