Raccolgo pensieri sparsi, per farne un mazzetto da lasciare per chi passa da qui.
Cominciamo dai "meme", che mi ricordano il professore di ginnastica alle medie (Emanuele Clerici, detto "Meme", appunto). Mi ha fatto l'occhiolino Andrea (gliene sono grato), mi hanno ammiccato Paolo e Luisa (sono grato anche a loro), tenta di tirarmi per la giacca Mauro (gliene sono grato meno :-). Il fatto è che io e i meme (che sono poi giochi, come sintetizza bene lo stesso Mauro) non è che proprio andiamo d'accordo. Il fatto è che, ignorandoli, mi pare di essere scortese. Peggio: ho il timore di passare per snob e di essere poi ignorato da persone che stimo e che, prova una volta, tenta un'altra, alla fine si dimenticano di me, come fossi uno straccio vecchio o la famosa zitella che tutti vogliono e nessuno la piglia. Così, nella giornata di ieri, ho preso tempo: ci sono le elezioni, ed è anche lunedì, magari pensano che non ho acceso il computer, sono davvero troppo preso, magari dopo, magari domani, sì, ecco, domani ci ripenso e decido cosa fare, e poi fa anche freddo, non è che uno ragiona lucido con 'sto freddo, meglio rimandare... Insomma, per chi ha visto almeno una volta "The Blues Brothers", sembravo John Belushi mentre accampa scuse davanti alla ex fidanzata che ha piantato sull'altare ed ora ritrova, fucile spianato, che lo vuole far fuori per esser sparito e averle rovinato la vita.
Non è cosa.
Così, oggi, dopo aver cercato di prendere altro tempo, mi ritrovo qui, per confessare che... che, sì, insomma, io a rispondere e continuare il "meme" non sono ancora pronto. Sarà che devo ancora superare la sindrome da "catena di Sant'Antonio", sarà che ho un certo pudore a parlare di me (non ridere, Marco Migliavada! E' vero, sono vanitoso, ma non è che puoi rinfacciarmelo così, ridendotela, mentre leggi questo post che una congiunzione astrale ha reso così intimo e io non sono neanche lì vicino per difendermi! :-), sarà questo è anche altro, però al meme non sento ancora di rispondere. E poi: le sei cose che mi piace più fare? Ma come faccio a rispondere. Sono indeciso: e se ne dimentico qualcuna? Non sono mai stato bravo nel dare risposte immediate. Potrei dire: mangiare la Nutella, vedere la Juventus, leggere un libro, cenare in compagnia, starmene a letto per i cavoli miei e starmene a letto non per i cavoli miei. Ecco, l'ho fatto. Ci sono riuscito! Mi fermo qui: metti che ci ripenso e mi accorgo di aver omesso una cosa che mi piace ancora di più. Poi, com'era il meme? Un attimo che controllo.
Ah, no. Indicare altri sei blogger questo no. Sono rispettoso, grato, commosso persino per la gentilezza di chi mi ha nominato, ma non cada su di me il sangue di un altro giusto! Vale, Andrea, Luisa, Paolo, Frenz, Mauro, Marco, Massimiliano, dormite sonni tranquilli, io non vi nominerò! Ops...
Cominciamo dai "meme", che mi ricordano il professore di ginnastica alle medie (Emanuele Clerici, detto "Meme", appunto). Mi ha fatto l'occhiolino Andrea (gliene sono grato), mi hanno ammiccato Paolo e Luisa (sono grato anche a loro), tenta di tirarmi per la giacca Mauro (gliene sono grato meno :-). Il fatto è che io e i meme (che sono poi giochi, come sintetizza bene lo stesso Mauro) non è che proprio andiamo d'accordo. Il fatto è che, ignorandoli, mi pare di essere scortese. Peggio: ho il timore di passare per snob e di essere poi ignorato da persone che stimo e che, prova una volta, tenta un'altra, alla fine si dimenticano di me, come fossi uno straccio vecchio o la famosa zitella che tutti vogliono e nessuno la piglia. Così, nella giornata di ieri, ho preso tempo: ci sono le elezioni, ed è anche lunedì, magari pensano che non ho acceso il computer, sono davvero troppo preso, magari dopo, magari domani, sì, ecco, domani ci ripenso e decido cosa fare, e poi fa anche freddo, non è che uno ragiona lucido con 'sto freddo, meglio rimandare... Insomma, per chi ha visto almeno una volta "The Blues Brothers", sembravo John Belushi mentre accampa scuse davanti alla ex fidanzata che ha piantato sull'altare ed ora ritrova, fucile spianato, che lo vuole far fuori per esser sparito e averle rovinato la vita.
Non è cosa.
Così, oggi, dopo aver cercato di prendere altro tempo, mi ritrovo qui, per confessare che... che, sì, insomma, io a rispondere e continuare il "meme" non sono ancora pronto. Sarà che devo ancora superare la sindrome da "catena di Sant'Antonio", sarà che ho un certo pudore a parlare di me (non ridere, Marco Migliavada! E' vero, sono vanitoso, ma non è che puoi rinfacciarmelo così, ridendotela, mentre leggi questo post che una congiunzione astrale ha reso così intimo e io non sono neanche lì vicino per difendermi! :-), sarà questo è anche altro, però al meme non sento ancora di rispondere. E poi: le sei cose che mi piace più fare? Ma come faccio a rispondere. Sono indeciso: e se ne dimentico qualcuna? Non sono mai stato bravo nel dare risposte immediate. Potrei dire: mangiare la Nutella, vedere la Juventus, leggere un libro, cenare in compagnia, starmene a letto per i cavoli miei e starmene a letto non per i cavoli miei. Ecco, l'ho fatto. Ci sono riuscito! Mi fermo qui: metti che ci ripenso e mi accorgo di aver omesso una cosa che mi piace ancora di più. Poi, com'era il meme? Un attimo che controllo.
Ah, no. Indicare altri sei blogger questo no. Sono rispettoso, grato, commosso persino per la gentilezza di chi mi ha nominato, ma non cada su di me il sangue di un altro giusto! Vale, Andrea, Luisa, Paolo, Frenz, Mauro, Marco, Massimiliano, dormite sonni tranquilli, io non vi nominerò! Ops...
Foto by Leonora
1 commento:
Si, probabilmente lo e
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