Te la do io la rivoluzione liberale
La puntata di "Report" andata in onda domenica scorsa è stata più utile di una lezione universitaria: in Germania il regolamento edilizio si esaurisce in tre fogli, appesi alla bacheca, mentre in Italia consta di tomi e tomi, che solo per girarne le pagine occorre una betoniera.Non siamo vittime della burocrazia: ci affoghiamo proprio. Una marea di cavilli e controcavilli che ci meritiamo, avendo permesso ad oscuri passacarte di eccellere nell’arte della marca da bollo, funzionale ai potenti senza scrupoli, che hanno bellamente cementificato dove pareva loro, mentre il povero diavolo, se vuol cambiare le misure di una finestra deve impelagarsi in un contenzioso che il lodo Mondadori, al confronto, è un pensierino. È colpa nostra, dicevamo: sono cambiati cento governi e non siamo neppure morti democristiani, eppure siamo ancora qui, al punto e a capo dell’azzeccagarbuglio. Ecco perché, se possedessimo il genio della lampada, più che un "piano casa" faremmo piazza pulita di tutte le leggi, leggine e i regolamenti vigenti, ponendo poche norme, tanto chiare che - per accertare che lo siano - dovrebbero essere comprese da un ragazzino. Questa sì sarebbe una vera rivoluzione liberale al servizio del cittadino, ma ci rendiamo conto che per arrivare a tanto, non basterebbe neppure la lampada di Aladino.
La Provincia, 14.10.09
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