Giacomo da ieri non è più un giocatore della Faloppiese. Mi spiace, perché per lui era come la Juventus, tre anni fa ha voluto fortissimamente andarci (io ero contrario) e ci ha passato tre stagioni fantastiche.
L'allenatore a un certo punto non ha più puntato su di lui, tutto qui. Ci siamo lasciati di reciproco accordo, noi convinti che le scelte spettano nel bene e nel male a chi guida la squadra, loro abbastanza onesti da non prenderci in giro, trattenendolo per altri mesi e continuando a farlo giocare a spizzichi e bocconi (molti gli spizzichi, rarissimi i bocconi).
Giacomo ha quattordici anni e la cosa peggiore sarebbe che abbandonasse insieme con il calcio anche i sogni. Ciò che gli brucia di più, credo, è lasciare il gruppo, i compagni. L'ho visto con i lacrimoni ieri, sforzandosi di non piangere, per dimostrare che oltre che alto è anche grande.
Come ogni genitore avrei spostato le montagne pur di evitargli un dispiacere, ma la vita è fatta così ed è soprattutto nelle delusioni che si forgia il carattere.
In questi mesi sono stato fiero di lui, assai più che se avesse giocato sempre titolare. Ha tenuto duro, fin dove era ragionevolmente possibile, senza lamentarsi o mollare. Ha dimostrato a me, suo padre, cosa significa esser disciplinati, tosti, costanti. S'è convinto alla fine, quando ha compreso che non dipendeva più da lui bensì dalle scelte di altri.
Nei prossimi giorni decideremo insieme cosa fare, in quale squadra andare, anche se la scelta finale spetterà a lui. Io spero continui e che non perda l'entusiasmo che finora ha dimostrato di avere. Della Faloppiese, oltre a momenti indimenticabili (ne ho parlato anche sul blog, in questo post e poi anche in questo), restano molte occasioni di incontro e le amicizie coltivate, sia tra ragazzi, sia tra i genitori. Spero di non perderli di vista e di aver lasciato, come famiglia, un buon ricordo. A chi resta e alla società auguro le migliori fortune.
P.S. Prima ho citato due post, sulla Faloppiese, ma è questo che mi è più caro di tutti ed è così che questa parentesi la voglio archiviare.
Foto by Leonora
1 commento:
Posso parlare per esperienza sportiva trascorsa,nessuna sconfitta e' tale se si prende con il dovuto discerni
mento.Si puo' poi risalire la china facendo leva sulle proprie sostanze
integre e con la grinta che non deve mai mancare a chi si mette in gioco
nello sport e nella vita sociale.
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