Centomila. Centomila visualizzazioni e qualche spicciolo, ad oggi, e non da sempre, bensì da quando ho messo il contatore qui a fianco. Non sono mai rimasto infatuato dai numeri, agli incastri delle combinazioni preferisco le coincidenze casuali, quelle di cui mi accorgo notando uno spigolo, uno scostamento di passo o una rotondità, come in questo caso. Così come non m'ingabbia o toglie fiato l'ansia di trasformare una visita di amici in un'addizione forzata, ecco perché preferisco coltivare l'orto piuttosto che allargare il cerchio. Centomila sono già uno sproposito, che se ci penso - tante persone che per farle sedere tutte non basterebbero gli spalti di San Siro - ho un capogiro. Lo stesso mal di testa che mi viene quando cerco di riflettere sul fatto che in anni di appunti ormai il blog s'è trasformato in qualcosa che va al di là del singolo passo. Vedo un cammino, non un quadro compiuto. Può darsi che un giorno qualcuno, guardandole dall'alto, con distacco sappia intravedere tra le tessere un mosaico, ma questa non è impresa che si può chiedere a me, almeno non ora, che ci sono dentro fino al collo e già a tener fuori dall'acqua il naso e gli occhi faccio uno sforzo.
In ogni caso, per tutti i visitatori che passano con regolarità o anche saltuariamente da qui ho in serbo un abbraccio, fraterno. Raramente tra le righe mi sono risparmiato, quasi mai censurato. Grazie a questa fessura sapete di me moltissimo, a volte immagino più di quanto conoscete di molte persone che vi sono vicine. Il regalo più bello sarebbe che questa intimità, il desiderio continuo di dialogo, la spola ininterrota tra parola ed ascolto sia estesa proprio a quelle persone che avete accanto. Allora sì queste centomila gavette non saranno di ghiaccio e averle scritte avrà avuto un senso. E ancora l'avrà, interessasse a centomila persone o anche a uno solo.
Foto by Leonora
1 commento:
è come un compleanno e va degnamente festeggiato! Auguri, e grazie per continuare a coltivare questo orticello.
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