“Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra, ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà.”
(Walt Disney)
Ci sono persone vicine, anche a distanza, ed altre “presenti” pur se non ne abbiamo mai sfiorato i volti e incrociato i passi soltanto da lontano, di sponda.
È il mistero della natura umana: riuscire a dare significati oltre la materia, percepire sintonie ed affinità per caso, senza causa (apparente).
Così come definire propri pensieri non perché li abbiamo chiari in testa, bensì farli diventare tali nell’istante in cui li mettiamo nero su bianco, dando ad essi forma.
È il potere della condivisione, della corrispondenza, per cui ciascuno è un punto e l’insieme di noi linea, trama, disegno che si svela.
“Relazione” è ciò che ci distingue e lega.
Se faccio mente locale - un po’ come in quei gialli di Agatha Christie, in cui nel finale tutto viene chiarito e si collegano i fatti avvenuti sotto una luce nuova - mi accorgo ora che “Relazione” è la parola chiave e il filo che accomuna discussioni e letture recenti, dalla fisica (i “quanti”) alla genetica (i fenotipi), dalla sociologia (l’ambiente che condiziona) ai rapporti tra colleghi o in famiglia (“le regole non bastano, ciò che conta è la relazione”).
P.S. Vorrei ringraziare uno ad uno i molti “coautori in contumacia” di questo blog, cioè tutti coloro che quasi sempre senza saperlo hanno avuto un ruolo di innesco, di scintilla.
Capita infatti che, nello scrivere, a ispirarmi sia una persona.
Quasi sempre differente.
Spesso amica reale, talvolta conoscente occasionale, in alcuni casi estranea, ma che per qualche insondabile motivo, in quel dato istante, fa scattare l'interruttore, accende la luce.
Tu chiamale se vuoi, anche queste, “relazioni”.
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