venerdì 9 novembre 2007

"Il diavolo..." in quattro frasi


Un po' per dovere professionale, un po' per personale diletto, quando leggo un libro sottolineo le pagine che più mi incuriosiscono.

Terminato "Il Diavolo in corpo" di Raymond Radiguet (Peruzzo Editore, 1995), riporto qualche frase in ordine sparso.


  • Pag. 22 "Mio padre e i miei fratelli si erano annoiati, ma che importava? La felicità è egoista".

  • Pag. 63/64 "L'etichetta di corte è piuttosto semplice, come tutto ciò che è nobile. Ma nulla eguaglia in enigmi il protocollo del popolino".

  • Pag.67/68 "Ma l'amore è pigrizia benefica, come la molle pioggia che feconda. Se la gioventù è ingenua, è perché non è stata pigra. Ciò che indebolisce i nostri sistemi educativi è che si rivolgono ai mediocri, a causa del loro numero. Per una mente in movimento la pigrizia non esiste. Io non ho mai imparato di più che in quelle lunghe giornate che, dal di fuori, potevano sembrare vuote, e in cui osservavo il mio cuore novizio come un arricchito osserva i propri gesti a tavola".

  • Pag. 73. "Me ne avvalsi come quei despoti che s'inebriano di un nuovo potere. La potenza si dimostra solo usandola con ingiustizia".

Per concludere, aggiungo che più del libro in sè mi è piaciuta la biografia dell'autore, talento precocissimo e morto a soli ventidue anni.


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