giovedì 22 novembre 2007

Pizza Blog (Capitolo Terzo) The End


Il troppo stroppia e non vorrei tirarla troppo in lungo con il “pizza blog”, trasformando una piacevole serata in un polpettone indigesto.
Un’ultima annotazione, riprendendo spunti letti nei commenti di altri commensali.
I blog sono uno strumento portentoso, così come il Web 2.0 e prima la mail e prima ancora computer, videocamera, macchina fotografica, stampa, carta e penna. Rimangono tuttavia strumenti. Ciò che ha valore è il desiderio di comunicare, di informare ed essere informati, di apprendere, di condividere, di socializzare. Sia che si consulti uno schermo luminoso o il display di un telefonino, sia che ci si incontri “in rete” o in chiesa, allo stadio, in biblioteca, a scuola, al lavoro, in un parco o al bar.
La cosa che più mi ha colpito l’altra sera, non è stato il tempo futuro che all’improvviso, in una sala a tinte arancio di una pizzeria, s’è fatto presente. Né l’ammirazione per il sapere altrui (che pur mi ha impressionato) o la stima per i talenti di cui ognuno dei presenti, in forme differenti, era dotato. La cosa che mi ha colpito di più, l’altra sera, è stata la sintonia umana che si è creata, a prescindere dai rivoli differenti da cui si proveniva e dai diversi orizzonti che ognuno di noi si ritaglia. Una sintonia senza traccia alcuna di omologazione né necessità di stonature per evidenziare la propria originale presenza. Una comunità con interesse comuni - alcuni palesi, altri taciti – fondata sull’inclusione e sull’apertura, senza bisogno di mostrare distintivi e marcare recinti.
Non è un caso che, credo unanimemente, la prima sensazione riportata a commento della serata sia stata la piacevolezza dell’incontro, la naturalezza dei rapporti, il sentirsi bene, a proprio agio.
Non saprei dire, ora come ora, cosa seguirà in futuro, né mi sento di fissare tappe, percorsi. Credo che, come ha scritto Gaspar, non mancheranno occasioni di incontro.
A me piace pensare questo: che la serata di lunedì sia stata un seme. Non so che frutti darà, ma so che saranno buoni.

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