venerdì 19 agosto 2011

L'obiettivo a medio termine


Ci ho pensato quattro giorni (avrei detto due, ma controllondo vedo che sono quattro): alla fine qualcosa ho partorito.
So cosa vorrò fare tra tre anni. Non il desiderio dei desideri (viaggiare, scrivere ed essere pagato per farlo), ma qualcosa di simile. Ometto di riportarne i dettagli qua, un po' per scaramanzia, un po' per la suspence, un po' per il timore di non riuscire a realizzarlo e sentirmi uno sfigato.
Eppure spesso è il destino a sballottarci, impedendoci di arrivare alla meta prefissata, proprio come Ulisse/Odisseo o come Carl Fredricksen, il protagonista di "Up", che vuoi per un motivo, vuoi per un altro, rimanda di giorno in giorno il sogno suo e della moglie, riscattandosi quando il tempo è ormai scaduto.
Al principio anglosassone della determinazione, del "volere è potere", preferisco tuttavia quello più asiatico e anche cristiano dei percorsi misteriosi del destino, di un disegno più ampio a cui possiamo aderire con docilità, pur non confondendola con l'esser pappamolle o con l'andare dove tira il vento.
Da parte mia so che, dato il punto d'arrivo, occorre adesso una partenza. La farò subito, sapendo che per chi crede è meglio affidarsi alla mano di Dio che accompagna l'uomo, ma anche che Dio non si offende di certo se - pur rispettando le sue trame - io comincio a mettermi in cammino.

P.S. Ne ho anche uno a breve termine, di obiettivo: mangiare sciatt, pizzocheri e stare due giorni in Val di Sacco, in compagnia di Angelo, Raffaele, Paolo e donne e ragazzi al seguito.

Foto by Leonora

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritengo, a mio modesto parere che il destino siamo noi, con le nostre aspirazioni, ambizioni, desideri e coraggio di affrontare sfide nuove.
Si dice sai cosa lasci e non sai cosa trovi, solo chi con coraggio sa affrontare il nuovo sarà pienamente appagato, per poi dire che tutto sommato è stato il destino!

Miranda ha detto...

IN BOCCA AL LUPO!!!
Noi facciamo il tifo per te...qualunque sia il progetto.

PS: non dirlo a nessuno, ma guardando "Up" ho pianto tutto il tempo...