Il blog come dieta: fa perdere peso. Senza trucchi, pasticche o altro. Semplicemente monopolizzando la pausa pranzo.
Ritorno volentieri sull'argomento "pizza blog", che sarei tentato di scrivere come ho sempre fatto, con gli schemi che conosco. Quello però è il vecchio mondo e, almeno qui, è giusto guardare avanti.
Tenterò allora un'esperimento: integrare il racconto (che da che mondo è mondo, dalle caverne con i primi focolari fino all'angusto spazio dell'Apollo 11, diletta gli esseri umani) con il contributo degli altri partecipanti, in modo che da canto gregoriano si trasformi in polifonia.
Il futuro val bene una pizza (foto). Poco importa allora se la sera ci si ritrovata stanchi, stufi e un po' spompati: c'è un impegno da onorare e basta trattenere il fiato e fare i dieci metri che portano fino alla porta del ristorante per lasciarsi la malavoglia alle spalle.
Piazza Croggi, Como, a un passo da lago e trenta dalla funicolare. Ore 20.40 di lunedì 19 novembre, "pizza blog". Una ventina di adesioni, la maggior parte da Como e dintorni, un paio di Milano e qualcuno dal Canton Ticino.
Saletta angusta, ma riservata. Tavolo "a elle" e impossibilità fisica di dialogare con tutti. Ci si conosce così, senza preamboli, come le carte estratte a sorte dal mazzo.
Mi siedo e ho a fianco il mio amico/collega Mauro. Partono le chiacchiere, arrivano alla spicciolata anche gli altri, tutti si sorridono, qualcuno si presenta, qualcun altro stringe la mano. Si chiacchiera con chi ci sta di fronte o a fianco, si ordina da bere, poi da mangiare. Mentre si aspettano le pizze, viene fatto girare un foglio, per raccogliere nomi e blog di riferimento ("aggregatore analogico" lo chiamano), poi, con disciplina, uno per volta ci si alza, si dice il proprio nome e si aggiunge una frase, massimo due, in modo che ognuno abbia un'idea degli altri nella sala. Ecco le pizze (filetti al sangue, per i buongustai elvetici) e altre chiacchiere. Si rompono le fila, qualcuno esce a fumare, ci si siede a casaccio, in modo da scambiare due parole anche con chi era distante, attorno al tavolo. Dolce, caffè, tutti fuori, al gelo di questo novembre. Ci si saluta, ce ne andiamo alla spicciolata, come eravamo arrivati.
Fin qui la cronaca, "nuda e cruda". A "cucinarla" ci pensano tutti, tutti quelli che c'erano intendo.
E allora eccoli qua, qualcuno dei piatti sfornati. Introdotti in ordine assolutamente sparso dal sottoscritto, in funzione soltanto di cameriere.
Giuseppe: collocato nell'angolo ad "elle" del tavolo, arrivato niente meno che in moto da Milano, fotografo e autore del blog "Palmasco".
Roberto: la cui serata Giuseppe ha descritto come meglio non si può.
Elena: organizzatrice della serata, oltre che prima in assoluto ad aver postato (probabilmente tra il dolce e il caffè, mentre noi eravamo distratti)
Francesco: che viene da Matera, lavora a Milano, ma a Como ha trovato casa e oggi, complimenti, si laurea.
Francesco: un altro, che appena arrivato mi ha adottato, salvo poi - una volta che in quel mare "sguazzavo" - concentrarsi sugli altri commensali, dando dimostrazione di assoluta discrezione.
Giovanni: che è di Albavilla e con cui ho scambiato parole una o zero, ma che già mi pareva di conoscere poiché avevo sbirciato nella sua galleria foto Flickr e mi sembrava, pur così giovane, un vecchio amico che da anni non vedevo
Roberto: che ne ho apprezzato lo spirito imprenditoriale quando nella presentazione "ufficiale" ha spiegato cosa fa e cosa intende fare
Francesco: che ho scoperto solo alla fine - perché me l'ha detto lui - che è figlio di un mio valente ex collega. Francesco che è stato tre mesi in India e che, sorpresa ancor più della precedente, è l'autore di Como Night
Valentina: che avevo già magnificato in un post di questo blog, ma lei non lo sapeva e l'ha scoperto dopo e mi ha ringraziato, ma per fortuna la serata era già finita e non sono diventato rosso per l'imbarazzo.
Andrea: che di Valentina è il marito e che a prima vista m'è sembrato di conoscerlo e che poi è stato riconosciuto da Mauro Migliavada (Udite, udite! è la prima volta da che lo conosco che l'anti-fisionomista per eccellenza riconosce qualcuno) perché collaborava con "La Provincia" e anch'io mi sono ricordato di averlo visto in qualche conferenza stampa, ma poi ha smesso, perché non si può campare a lungo se ti pagano a pezzo e hai una famiglia e nella vita vuoi andare da qualche parte e non essere trascinato
Ritorno volentieri sull'argomento "pizza blog", che sarei tentato di scrivere come ho sempre fatto, con gli schemi che conosco. Quello però è il vecchio mondo e, almeno qui, è giusto guardare avanti.
Tenterò allora un'esperimento: integrare il racconto (che da che mondo è mondo, dalle caverne con i primi focolari fino all'angusto spazio dell'Apollo 11, diletta gli esseri umani) con il contributo degli altri partecipanti, in modo che da canto gregoriano si trasformi in polifonia.
Il futuro val bene una pizza (foto). Poco importa allora se la sera ci si ritrovata stanchi, stufi e un po' spompati: c'è un impegno da onorare e basta trattenere il fiato e fare i dieci metri che portano fino alla porta del ristorante per lasciarsi la malavoglia alle spalle.
Piazza Croggi, Como, a un passo da lago e trenta dalla funicolare. Ore 20.40 di lunedì 19 novembre, "pizza blog". Una ventina di adesioni, la maggior parte da Como e dintorni, un paio di Milano e qualcuno dal Canton Ticino.
Saletta angusta, ma riservata. Tavolo "a elle" e impossibilità fisica di dialogare con tutti. Ci si conosce così, senza preamboli, come le carte estratte a sorte dal mazzo.
Mi siedo e ho a fianco il mio amico/collega Mauro. Partono le chiacchiere, arrivano alla spicciolata anche gli altri, tutti si sorridono, qualcuno si presenta, qualcun altro stringe la mano. Si chiacchiera con chi ci sta di fronte o a fianco, si ordina da bere, poi da mangiare. Mentre si aspettano le pizze, viene fatto girare un foglio, per raccogliere nomi e blog di riferimento ("aggregatore analogico" lo chiamano), poi, con disciplina, uno per volta ci si alza, si dice il proprio nome e si aggiunge una frase, massimo due, in modo che ognuno abbia un'idea degli altri nella sala. Ecco le pizze (filetti al sangue, per i buongustai elvetici) e altre chiacchiere. Si rompono le fila, qualcuno esce a fumare, ci si siede a casaccio, in modo da scambiare due parole anche con chi era distante, attorno al tavolo. Dolce, caffè, tutti fuori, al gelo di questo novembre. Ci si saluta, ce ne andiamo alla spicciolata, come eravamo arrivati.
Fin qui la cronaca, "nuda e cruda". A "cucinarla" ci pensano tutti, tutti quelli che c'erano intendo.
E allora eccoli qua, qualcuno dei piatti sfornati. Introdotti in ordine assolutamente sparso dal sottoscritto, in funzione soltanto di cameriere.
Giuseppe: collocato nell'angolo ad "elle" del tavolo, arrivato niente meno che in moto da Milano, fotografo e autore del blog "Palmasco".
Roberto: la cui serata Giuseppe ha descritto come meglio non si può.
Elena: organizzatrice della serata, oltre che prima in assoluto ad aver postato (probabilmente tra il dolce e il caffè, mentre noi eravamo distratti)
Francesco: che viene da Matera, lavora a Milano, ma a Como ha trovato casa e oggi, complimenti, si laurea.
Francesco: un altro, che appena arrivato mi ha adottato, salvo poi - una volta che in quel mare "sguazzavo" - concentrarsi sugli altri commensali, dando dimostrazione di assoluta discrezione.
Giovanni: che è di Albavilla e con cui ho scambiato parole una o zero, ma che già mi pareva di conoscere poiché avevo sbirciato nella sua galleria foto Flickr e mi sembrava, pur così giovane, un vecchio amico che da anni non vedevo
Roberto: che ne ho apprezzato lo spirito imprenditoriale quando nella presentazione "ufficiale" ha spiegato cosa fa e cosa intende fare
Francesco: che ho scoperto solo alla fine - perché me l'ha detto lui - che è figlio di un mio valente ex collega. Francesco che è stato tre mesi in India e che, sorpresa ancor più della precedente, è l'autore di Como Night
Valentina: che avevo già magnificato in un post di questo blog, ma lei non lo sapeva e l'ha scoperto dopo e mi ha ringraziato, ma per fortuna la serata era già finita e non sono diventato rosso per l'imbarazzo.
Andrea: che di Valentina è il marito e che a prima vista m'è sembrato di conoscerlo e che poi è stato riconosciuto da Mauro Migliavada (Udite, udite! è la prima volta da che lo conosco che l'anti-fisionomista per eccellenza riconosce qualcuno) perché collaborava con "La Provincia" e anch'io mi sono ricordato di averlo visto in qualche conferenza stampa, ma poi ha smesso, perché non si può campare a lungo se ti pagano a pezzo e hai una famiglia e nella vita vuoi andare da qualche parte e non essere trascinato
Andrea: con cui davvero non ho scambiato una parola e me lo sono pure dimenticato nel primo elenco e me ne vergogno, ma era seduto nell'angolo opposto dov'ero io e quando si è presentato mi stava arrivando la pizza e... E' inutile: non ci sono scuse. Per rimediare non lo sfiderò su una discesa ripida con gli sci, promesso, in compenso linko un suo recente post che noi giornalisti faremmo bene a leggere.
Alessandro: che davvero non c'era alla pizza e perciò non devo chiedere scusa di essermelo dimenticato. Ma ora lo aggiungo, poiché avrebbe voluto esserci e in veritò l'ho sentito presente, almeno in spirito (non sarà mica stato lui a mettere quegli euro che alla fine avanzavano e che qualcuno ha attribuito alle capacità taumaturgiche di Elena?)
Elena: che assomiglia un sacco a Sandra Bullock (ma è un complimento scontato, chiunque sia tentato di far colpo su di lei credo debba fare ben altro) e arriva da Padova, ma ha studiato e lavora a Lugano. E non ha un blog, poiché tema di farsi prendere la mano e finire come molti, che scrivono non più solo per piacere personale, schiacciati in un ingranaggio poco umano.
Alessandro: che ha casa a Comerio, provincia di Varese, e mestiere a Lugano e se n'è andato presto, ma non troppo e che ha un
Leonora: anch'ella mestierante in Lugano, nata e cresciuta però a Rovereto. Fotografa, alle sue foto è finita per assomigliare persino: colorata, lucida, solare...
Gaspar: che per età e conoscenza ha già un passato alle spalle, ma non lo ha fatto pesare. E' stato gentile senza essere ossequioso, disponibile senza ammiccamenti, utile senza mostrarsi saccente.
Luca: che è di Erba e sviluppa modelli di comunicazione aziendali basati sul web 2.0 ed è timido e ha poco tempo per aggiornare il suo blog perché la maggior parte della giornata gliela porta via il suo lavoro
Donata: giovanissima e ancora alle prese con quella parte della vita in cui strade non ce n'è chiusa nessuna e ha fatto una scuola per programmatrice con altri venti ragazze e sfata il mito che di questi argomenti le donne ci capiscono nulla
Luca: che dopo tre minuti che Mauro tentava invano di fotografare decentemente un foglio, ha fatto lui uno scatto con un telefonino e via bluetooth glielo ha all'istante inviato. Io ci ho parlato poco, in compenso ha chiacchierato a lungo con Mauro, che a un certo punto, serio, si è girato verso di me e mi ha detto: "Questo qui è un genio". Tanto per dire, quando mi ha spiegato che ha fondato un'azienda e gli ho chiesto che studi ha fatto, lui mi ha guardato e risposto: "Studi? Che studi? Io da quando ho diciannove anni ho sempre lavorato". Adesso di anni ne ha ventidue.
E con questo, non è tutto. Alla prossima.
P.S. Essendo nuovo del mestiere, non conosco bene le regole, però credo di aver letto da qualche parte ch'è buona creanza non modificare un post, una volta scritto. Per questo chiedo tuttavia una "clausola compromissoria": più che un post, infatti, è una pagina "wiki" tra me stesso e il sottoscritto...
11 commenti:
Ok rispondo all'invito.
Confermo che è stata una serata molto piacevole.
Andrea
... sei incredibile! :D
Ciao, bel post!
Bello! Adesso vai avanti che l'hai promesso (n.b. credo che il luca abbia qualche anno in piu' di 22 ma non cambia la sostanza ;-))
giorgio scala la hit parade!!
bello, sembra un po' la presentazione dei personaggi shakespeariana :)
Complimenti, hai raccolto in maniera più che perfetta l'aria che abbiamo respirato quella sera.
Messo alle strette ho aperto un blog. Mi sono reso conto di aver ancora voglia di scrivere.
La colpa è anche tua!!!
Andrea
@Andrea
Fuori il link del tuo blog!
@ Mauro e tutti gli altri: il blog di Andrea posso dirtelo io
http://laterzafaccia.wordpress.com/
Sono come Nero Wolf...
ammazza quanto scrivi ao!
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