mercoledì 27 agosto 2008

Due passi più in là


Ripartiamo da me. Stasera ho voglia di farlo, di tornare a intrecciare fili (vedi foto a fianco) che - in apnea da nuovo lavoro - da tempo non annodo.
C'è una frase di una canzone di Concato che mi assomiglia. Dice: "Sì, non ci si può fidare, di uno che vivrebbe bene in un motel. Senza niente, senza neanche il mare..."
Io sono così. Vivo in un bel posto, sono fortunato in famiglia, con le amicizie e sul lavoro, però mi accontenterei di un locale pulito, con bagno annesso (quello sì, irrinunciabile) e un libro. Il resto mancia.
Estremizzo, ma neppure tanto. Ed è per questo che non è facile vivermi accanto, sopportare il mio scarso badare alle cose pratiche, la tendenza a rimandare le cose. Se non avessi incontrato Isabella forse non sarei sposato, non avrei figli, casa e un canarino.
Su certe cose mi so accontentare e forse questo è il trucco per ricevere molto. Lo scrivo in termini generali, perché ogni mantello di Diogene ha i suoi bei buchi e a volte capita che mi imbronci o cambi d'umore per stupidaggini. La Bibbia ha una parabola anche per questo. E' quella del profeta Giona, che si arrabbia con Dio perché il caldo fa seccare la pianta di ricino che gli faceva ombra, procurandogli sollievo. Anche nel giardino che sono le mie giornate crescono e seccano molte piante di ricino. E ogni volta mi spazientisco. Indifferente sulle grandi cose, meticoloso nelle piccole. Ecco perché mi rendo conto di esser "pesante" da sopportare. Lo ammetto, a mo' di espiazione.
Per concludere questa sera (notte) di confidenze, riporto la frase che una ragazza rumena mi ha detto l'altro giorno, raccontandomi l'infanzia grama, ma di un gramo vero, che ha avuto.
"Ogni cosa che non ti uccide ti aiuta a crescere - mi ha detto, sorridendo - e ogni calcio nel sedere sono due passi in avanti più in là".
Saggezza vera.

Foto by Leonora

martedì 26 agosto 2008

Jacopo c'è


Non c'è il due senza il tre e non importa che io sui proverbi sia scettico. Sabato, a Matilda e Alessandro, s'è aggiunto Jacopo, figlio di Martha e Massimiliano. Purtroppo Martha non la conosco, non ancora almeno, Massimiliano invece sì e so che Jacopo sarà un bimbo fortunato. Non gli mancherà un padre capace di distinguere i contorni delle cose, tracciandone ogni volta il chiaroscuro, ispirando sempre un sorriso. Come inizio, non è poco.
P.S. Chi si domandasse: ma questi bambini, non finiscono mai? stia in campana: ho un altro amico fraterno, David, che attende di diventare padre. Forse davvero i proverbi non mentono e il quarto vien da sé.
Foto by Leonora

domenica 24 agosto 2008

Alessandro c'è


Dopo il fiocco rosa (Matilda), un fiocco azzurro. Ieri l'altro è nato Alessandro. A lui, alla mamma Valentina e al papà (un barba papà) Andrea, un abbraccio stretto stretto, di quelli che si riservano agli amici, quando non li si vede da un pezzo.

Lo dico io, che invece agli abbracci non sono abituato. Specialmente quelli con persone del mio stesso sesso. Si tratta di una sorta di pudore, di garbo. Con le donne no, ma il discorso è diverso. Vabbè, mi fermo qua, prima di dar briglie sciolte all'ironia o al doppio senso.

Alessandro e Matilda sono due belle notizie, in questo mese troppo freddo né troppo caldo. Oggi poi è una giornata perfetta, con un cielo terso e un sole che fa passar la luce dappertutto. Per loro non ho regali. Non ancora almeno. Ma un augurio: che la loro vita sia splendida, come questa domenica d'agosto.

Foto by Leonora

venerdì 15 agosto 2008

Matilda c'è


Oggi, giorno dell'Assunta, pochi minuti dopo le due del pomeriggio, con la stessa voglia di arrivare prima che quando corre in bici ha sua madre, è nata Matilda. Benvenuta. E complimenti anche alla mamma, Antonella: ha avuto ragione lei, è nata in anticipo sulla tabella di marcia. Come dicevo, è proprio sua figlia. Volevo dedicare alla piccola, quella che io considero la più bella poesia. S'intitola "Confidare" e l'ha scritta tanti anni fa Antonia Pozzi.


Ho tanta fede in te. Mi sembra

che saprei aspettare la tua voce

in silenzio, per secoli

di oscurità.


Tu sai tutti i segreti,

come il sole:

potresti far fiorire

i gerani e la zagara selvaggia

sul fondo delle cave

di pietra, delle prigioni

leggendarie.


Ho tanta fede in te. Son quieta

come l'arabo avvolto

nel barracano bianco,

che ascolta Dio maturargli

l'orzo intorno alla casa.
Foto by Leonora

domenica 10 agosto 2008

Pensieri minimi


Oggi devono aver tagliato il prato attorno a casa. Non ne sono certo, perchè sono arrivato ch'era già notte, ma ho sentito l'odore dell'erba, lo stesso che si sentiva dalla mia stanza quand'ero bambino e avevo paura del buio e mio padre si portava a casa il lavoro e tagliava con il flessibile dei lunghi cilindri di metallo, per dividere il ferro dal nichel e rivendere entrambi. Si guadagnava così i soldi per terminare la casa dove abito tuttora e che spero un giorno possa ospitare i miei figli. Tre generazioni: è quello che ho promesso, che tenterò di rispettare. Poi accada quel che accada, poiché nulla è per sempre e queste mura, pur preziose per me, non compenseranno i sacrifici di una vita.
E' appena finito un film curioso, Keeping Up with the Steins (con una Daryl Hannah assai in forma). C'è una frase che a un certo punto la vecchia mamma dice al figlio, produttore cinematografico: "Non è come nei tuoi film. Esistono angeli e diavoli nella vita, ma la maggior parte di noi sta nel mezzo". Scritta così è banale, ma recitata nel suo contesto ha un suo perché.
Oggi è tornata la mia amica Maja, dall'Australia.
Stasera ho mangiato una pizza in buona compagnia di Mauro e Marco.
Domani mi aspetta un'altra giornata di lavoro, però comincio come ogni domenica nel pomeriggio, per cui sembra davvero festa e poi non mi pesa.
Madeleine Stowe, in Revenge, è sensualissima. Ho visto cento volte l'inizio di questo film, senza arrivare mai ai titoli di coda.
Sul comodino c'è un libro che mi aspetta: Il libraio di Kabul, di Asne Seierstad.
Tempo scaduto.
Foto by Leonora

giovedì 7 agosto 2008

Un borghesotto piccolo piccolo


Prima regola per non montarsi la testa: non prendersi troppo sul serio, ridere di sè stessi. Se dovessi scordarlo, c'è sempre chi può dare una mano.

Pochi minuti fa, ad esempio, per puro caso ho scovato questo post di tale Nana che parla di me, dicendo testualmente:


WEE!! oggi volevo presentarvi un mito della televisione locale di Como, il caporedattore Giorgio Bardaglio!!Qst'uomo è davvero fantastico!! ammiratore segreto del sindaco Bruni, ha un modo di fare e di parlare tipicamente borghesotto e mi fa morir dal ridere!!io seguo il telegiornale di espansione tv (etg) non perchè mi interessa sapere cosa succede a Como! anke perchè la vita in città non è molto vivace!!!ma soltanto per il gusto di prenderlo in giro cn mio padre!!Giorgio abita al paese confinante con il mio e lo trovo sempre in chiesa!!! io e mio padre ce la ridiamo sempre qnd lo si vede, del tipo k gli dico k vorrei andare da Giorgio a farmi fare l'autografo..o cose del genere!! poi mio padre conosce sua moglie, i parenti di lei e di Giorgio!! perchè anke mio padre è di quel paese!!! quindi io scherzosamente gli dico di sfruttare le sue conoscenze per farmi avere un lavoro!!e così elevare il mio ceto sociale! ah ah ah


Dico la verità, stasera ero un po' "cotto" (traduzione: molto stanco), ma leggere questo post mi ha fatto tornare il sorriso.
Foto by Leonora

venerdì 1 agosto 2008

Stop and go


Sono tornato. Un'ora fa, dopo tre notti e quattro giorni in Friuli, al mare placido (e un poco torbido) della laguna antistante la pineta di Grado. Meravigliosa la pineta, con odore di acqua salata e di resina e di pigne. Grazioso l'albergo, molto curata la cucina, con piatti originali, ben fatti e guarniti (numero uno: il riso basmati con peperoni e gamberi). Troppe, decisamente troppe le zanzare, tenute a bada con scrupolosa aspersione di Off e schiaffoni ben assestati (ben, neanche troppo). Mi sono rilassato, come non mi accadeva da un pezzo. Oltre alle letture (Scalfari, Scerbanenco, Beccaria), mi sono gustato lunghe camminate sulla battigia, talmente preso nei miei pensieri da non accorgermi nemmeno dov'ero. Lunedì riprendo, non mi lamento. Sono un uomo fortunato: ho un lavoro che ho sempre desiderato, dopo averlo atteso per un pezzo invano. Guai a me se non lo ricordo ogni giorno, sarebbe un oltraggio non solo per chi non ha la fortuna che ho avuto io, ma pure per le tante vacanze in cui sulla spiaggia camminavo sì, ma irrequieto, disperando di avere l'occasione di mettere alla prova me stesso.
Foto by Leonora