domenica 26 dicembre 2010

L'occasione buona


Pur preparato bene (senza fretta) il Natale è passato, come quelli che lo hanno preceduto e come quelli che lo seguiranno. E' stato però un tempo di pienezza e mi mancherà meno dei momenti che invece non vivo consapevolmente, rendendomi conto di quanto sono importanti quand'ormai non ci sono più, finiti, passati, pietra posata su pietra. Ho imparato così a tollerare l'assenza, ad accettare il fatto che il passato non torna e che ciò che è dato una volta mai arriva una seconda. La casa in questa mattina di Santo Stefano è un campo di battaglia, dopo che ieri una mezza dozzina di bambini l'ha trasformata in reggia. Ora è l'immagine del tramonto della festa, con le luci dell'albero spente, le scatole ormai vuote dei giochi disseminate dappertutto, i palloncini colorati mezzi sgonfi e palline di polistirolo resistenti a qualsiasi passaggio di aspirapolvere o scopa. Solo il silenzio porta dignità a questa mattina grigia, con il cielo fuori ch'è tutto una nuvola (adesso che ci penso, non vedo il sole da una vita). Sono comunque fortunato, ho delle ferie da smaltire e starò a casa quasi una settimana. Mi concentro, cerco di mettere in pratica la teoria, pensando al ben di Dio che potrò fare da domani in poi: alzarmi tardi, fare qualche giretto, leggere, stare in compagnia degli amici, la sera. Prima di archiviare del tutto questo Natale, volevo ringraziare le persone che hanno avuto per me un gesto, un saluto, un pensiero d'augurio. Vorrei dire che ha funzionato, che davvero è stata una bella giornata. Anche solo con un sms, un messaggio su Facebook, una telefonata, ho sentito persone che da mesi non vedevo o con le quali non sono in una confidenza tale da prendere e scriver loro o dire: "Piacere, sono Giorgio e anche se può sembrare strano di te mi importa". Natale invece è un'occasione buona ed anche per questo mi piace: invita a bussare alla porta senza preoccuparsi di avere qualcosa da dire, semplicemente per fare un augurio, per creare un contatto, per gettare un seme che a volte rimane tale, ma altre volte diventa fiore, sboccia.
Foto by Leonora

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