lunedì 15 ottobre 2012

Nel mio piccolo

Foto by Leonora
In meno di ventiquattro ore oltre cinquanta persone hanno sottoscritto una frase che ieri sera ho scritto senza pensarci troppo, lì per lì, su Facebook. Le parole esatte erano: "Non so se esiste la decrescita felice ma la crescita infelice é stata per lungo tempo un dato di fatto. Forse é venuto il momento di rimettere in ordine le priorità. Meno soldi, potere, beni materiali, più amicizia, convivialità, cultura...".
Il limite di certe frasi a effetto è che raramente il principio si declina nel concreto, mentre io nel mio piccolo, vorrei farlo. Vorrei comprare soltanto le camicie che mi servono e mai più fare un acquisto solo perché si trova in saldo o scontato del cinquanta per cento (potrei elencarvi almeno dieci boiate comprate all'outlet o al grande magazzino di turno, che mi sembravano un affarone e poi, una volta tornato a casa non le ho più tolte dall'armadio). Vorrei prestare più libri e farmi prestare più cd. Vorrei cenare più spesso dagli amici e averli ospiti a mia volta, un giorno alla settimana fisso (o anche due, che di ospitalità non è mai morto nessuno); vorrei piantare più verdure nell'orto e mettere una serra, così non ho venti chili di pomodori tre settimane all'anno ma mezzo chilo la settimana da maggio a ottobre; vorrei riciclare l'acqua piovana che scende dal tetto e tornare ad avere le galline, come quando ero bambino, anche se poi non ci sarebbe nessuno disposto a tirar loro il collo, ma almeno avrei le uova a chilometro zero (ora sono a chilometro uno, nel senso che scrocco quelle che mi porta Fulvio). Vorrei continuare a fare vacanze escludendo alberghi di lusso, possibilmente in bungalow di legno (adoro le case di legno) e senza pasto incluso, che così si mangia anche il giusto, senza abbuffarsi "tanto è già pagato"; vorrei vedere le partite della Juventus con la casa piena, che io a Sky non rinuncio (un vizio! non fumo, non bevo, non scommetto, non pago dolci compagnie o altro, ma il satellite no! concedetemelo!) così almeno qualche amico può risparmiare e venire a vederlo da me, senza pagare biglietto e magari - se proprio proprio - porta una torta fatta in casa da dividere in compagnia. Vorrei accontentarmi dei bicchieri scompagnati e non vergognarmi se quando ci sono ospiti non ce n'è uno uguale all'altro e il servizio completo s'è rotto da un pezzo. Vorrei avere poco ma quel poco condividerlo appieno, senza alzare steccati, aprendo a tutti la mia casa e mettendo in tavola una brocca d'acqua e, finché posso, un dito di vino, con un po' di pane e salame o formaggio, come mi hanno insegnato i parenti valtellinesi di mio padre. Vorrei accontentarmi di quello che prendo di stipendio e accettare l'idea che domani potrei anche a rinunciare a una parte di esso, pur di continuare a fare un lavoro che mi piace e che mi costa metà fatica pur se sono impegnato il doppio.
Queste e altre mille cose vorrei, per cominciare a cambiare il mio, d'un mondo, anche se non sono mai stato eccessivamente avaro o prodigo e la brama di potere non è tra i difetti di cui subisco il fascino, così come il desiderio di beni materiali, tanto che a parte le spese ordinarie di gestione famigliare non spendo gran che e potrei vivere tranquillamente un'esistenza da monaco (con Sky, mi raccomando).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

È sempre piacevole e bensperante per il futuro, sapere che ci sono persone che la pensano come te. Io sono molto fortunata (non perchè ho SKY, anche perchè è sempre occupato da calcio o cartoni animati) perchè ho intorno a me una famiglia che la pensa come te, e tanti amici, dove non si ha bisogno di inviti formali, ma basta davvero che si aggiungano dei piatti al volo e ci si divida quello che c'è nel frigo ( che poi da mangiare si trova sempre qualcosa, anche quando non si è andati a fare la spesa.)

Anonimo ha detto...

A volte ci si trova anche mezzi in pigiama, o si fa l'invito con la condizione di far da mangiare insieme!! L'amicizia è fondamentale, e ci salva da questo matto mondo. Io e la mia amica Federica ci trovavamo anche a pranzare solo con sofficini

Anonimo ha detto...

Cosa che l'Agu a volte non comprendeva bene!!! Quindi un abbraccio al tuo pensiero!! Come al solito fantastico!!Edy