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Ora, al netto delle ovvietà (le regole si rispettano, le persone non si investono), mi domando quanto è adeguata la risposta tipicamente italiana a qualsiasi problema, cioè la "normizzazione", la riduzione a normativa, legge, regolamento, di qualsiasi fenomeno. Un eccesso di vincoli alimentato da una burocrazia sempre più cervellotica e invasiva, a fronte di un rispetto mai così incerto o poco condiviso.
Fatico a risalire al momento esatto in cui questo spicchio di mondo è diventato così o alle cause che l'hanno originato, ma le radici sono antiche, se già Montanelli sosteneva che l'Italia è quel Paese nel quale non c'è cittadino che posto di fronte a un regolamento reagisce immediamente studiando come esso possa essere ignorato o al limite aggirato.
E se si trattasse di legittima difesa?
In Olanda mi ha sorpreso l'assenza di mille vincoli (per restare allo spunto iniziale, Amsterdam è l'unica città europea - eccetto Napoli - in cui ho visto circolare motociclisti senza casco. Non solo. Occupavano tranquillamente le piste ciclabili ed evidentemente era consentito). Eppure le cose funzionavano.
Qui invece abbiamo inventato i rafforzativi di legge (parlare con il conducente del bus o calpestare le aiuole è proibito "severamente", mentre non mi risulta un "blandamente proibito" o un "proibito così così") scordando l'unica regola semplice e basilare: il buon senso.
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