giovedì 17 dicembre 2020

Guardarsi, in prospettiva (La rivoluzione esaurita)

Facciamoci un regalo: tiriamo le somme degli ultimi dieci anni e guardiamoci, in prospettiva.
Senza giudicarci. Semplicemente osservando il punto di partenza e dove siamo arrivati, talvolta consapevolmente, nella maggior parte dei casi invece - compreso il mio - senza accorgersene, condotti dalla vita e trascinati dagli eventi, barca in mezzo al mare, Ulisse che cerca un'Itaca senza conoscerne nome proprio e punto esatto sulla cartina.
Abbiamo compiuto passi, macinato chilometri, intravisto mete e orizzonti, siamo tornati indietro, spesso cambiando direzione, altre riprendendola, in alcune circostanze trovandoci di fronte un’autostrada, altre perdendoci nella nebbia, restando invischiati senza orientarci, confusi come i lotofagi.
Se mi metto a sedere e volgo lo sguardo alle spalle fatico a distinguere eventi epocali miei, personali, pietre miliari di quello che è per tutti un peregrinare.
Lo stato non è mutato, ad esclusione delle rughe del volto e di alcune convinzioni profonde, composte o rinsaldate dalle esperienze accumulate. La sensazione è di aver avuto accanto - per tratti lunghi o brevi - persone meravigliose, compiendo un viaggio straordinario, quasi sempre senza accorgermene.
Faccio eccezione oggi, in questo anno strano e straniante, ponendo nero su bianco queste righe, mettendo a fuoco la consapevolezza della fortuna che ho, i gradini percorsi, le lezioni imparate, le persone godute, l’essere stato dono e un dono averlo ricevuto, nel bene o nel male, da tutti.

P.S. Lo metto qua, come postilla, poiché non ho pretese di saggista né conclamate capacità di comprendere ciò che oltre il pelo d'acqua sta capitando: nuoto, in qualche caso annaspo, a fatica riesco di tanto in tanto ad allungare il collo e ancor meno di frequente ho la lucidità per analizzare il quadro generale e trarre uno spunto di senso.
Faccio un'eccezione poiché mi pare di cogliere un ciclo che si chiude, uno degli eterni cicli delle rivoluzioni che si aprono, scorrono (spesso senza piena consapevolezza, senza coglierne la portata piena) e poi si chiudono, con l'inizio segnato dalla rottura delle regole e la fine con l'imposizione di nuove regole, che non sono più quelle precedenti la rivoluzione ma un ritorno allo stato di equilibrio infranto prima.
Ciò che è avvenuto centinaia di volte nel passato dell'evoluzione umana sta succedendo ora, con la rivoluzione introdotta da Internet e la sensazione che sia generalmente assestata, ingabbiata quasi.
Le sterminate opportunità che in principio presentava si sono moltissimo ridotte, il denaro, la finanza sono tornate a farla da padrone, riprendendo potere e guida dopo averla smarrita per anni a favore della creatività, della libertà, dell'intraprendenza.

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