Venti righe. Indro Montanelli sosteneva che in venti righe si può raccontare tutto. Bastano tre parole invece per spiegare le ragioni di questo blog: comunicare, in libertà.
Per il resto, vale per me ciò che scrisse Jorge Luis Borges, "I miei limiti personali e la mia curiosità lasciano qui la loro testimonianza".
venerdì 11 gennaio 2008
Non è una storia triste (Epilogo)
Con dignità, com'è vissuto, è morto ieri mio padre, Gino.
Non ci conosciamo, anche se viviamo nella stessa città, ma capisco nel profondo ciò che provi e conosco anche la difficoltà di pronunciare parole che, senza sembrare scontate, possano dimostrare la vicinanza in un momento così intimo ma per il quale senti il bisogno della vicinanza di chi ti sta accanto. Ecco, questa forse è la chiave: sapere che chi ti vuole bene è lì, al suo posto, pronto a darti tutto l'affetto di cui hai bisogno.
Caro Giorgio, non riesco ad immaginare il tuo dolore che dev'essere certo immenso. Io che, non più giovanissimo..., ho ancora madre e padre (novantenne, vivacissimo), posso solo immaginare ciò che si prova perdendo un genitore. Immagino e allontano i pensieri neri e dolorosi. Un caro abbraccio. Gerardo
10 commenti:
So che l'inevitabilità delle cose non le rende meno dolorose.
Quindi, ti abbraccio forte, e davvero di cuore.
Un abbraccio.
Un abbraccio.
Ti abbraccio forte
.. mi spiace tanto, e ti faccio le mie più sentite condoglianze ..
come ha scritto il miglia: la saggezza di tuo padre (che non ho avuto la Fortuna di conoscere) è in buone mani. Ti abbraccio
Non ci conosciamo, anche se viviamo nella stessa città, ma capisco nel profondo ciò che provi e conosco anche la difficoltà di pronunciare parole che, senza sembrare scontate, possano dimostrare la vicinanza in un momento così intimo ma per il quale senti il bisogno della vicinanza di chi ti sta accanto.
Ecco, questa forse è la chiave: sapere che chi ti vuole bene è lì, al suo posto, pronto a darti tutto l'affetto di cui hai bisogno.
Un abbraccio, ti sono vicino.
un abbraccio e sentite condoglianze
Caro Giorgio, non riesco ad immaginare il tuo dolore che dev'essere certo immenso. Io che, non più giovanissimo..., ho ancora madre e padre (novantenne, vivacissimo), posso solo immaginare ciò che si prova perdendo un genitore.
Immagino e allontano i pensieri neri e dolorosi.
Un caro abbraccio.
Gerardo
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