mercoledì 7 novembre 2012

Una questione educativa (grazie al Menaggio Calcio)

Foto by Leonora
Molte nubi ci sono all'orizzonte della nostra convivenza, eppure non scompare la speranza. Me ne sono reso conto tra ieri e oggi, per una vicenda legata al calcio. Domenica infatti, durante una partita tra ragazzi, sono stato testimone e indiretto protagonista di un episodio non tremendo ma comunque spiacevole. Il giorno dopo, cacciando la pigrizia e una sorta di pudore, ho deciso di scrivere ai dirigenti della squadra avversaria e vorrei mettere qui lo scambio di mail, a dimostrazione che nel nostro piccolo possiamo fare tutti qualcosa e che la brava gente c'è ancora.

Prima mail, mandata da me al Menaggio Calcio.


Carissimi,
mi chiamo Giorgio Bardaglio e vi scrivo per un episodio spiacevole capitato ieri, domenica 4 novembre, nel corso della partita della categoria Allievi tra Menaggio e Parediense, la società dove gioca mio figlio Giacomo.
Sul finale della partita – una partita tosta, maschia, accesa, con asprezze da ambo le parti e non favorita dal brutto tempo – mio figlio è stato colpito a freddo con un pugno da un giocatore della squadra avversaria.
L’episodio in sé non ha avuto conseguenze: mio figlio è grande e grosso più di me e anzi, dopo l’episodio, ha addirittura segnato, tanto che nel dopo partita per sdrammatizzare gli ho detto che il pugno lo aveva svegliato, ma vi scrivo perché secondo me una società storica e seria quale siete dovrebbe chiamare da parte quel ragazzo e spiegargli che un simile gesto è inaccettabile.
Il ragazzo in questione furbo crede di esserlo senz’altro, tanto che prima di mollare il cazzotto dietro l’orecchio, ha aspettato che l’arbitro si voltasse verso le panchine per dare l’autorizzazione a un cambio, ma non ha considerato che tutti i presenti in tribuna potessero invece vedere quanto accadeva, tanto che oltre alle urla dei tifosi del Paré i rimproveri al ragazzo sono arrivati anche dal pubblico di casa.
Di tutto questo avrei fatto a meno di parlare, anche perché sono dell’idea che finita la partita tutto ciò che accade in campo debba essere dimenticato, ma m’è venuto lo scrupolo perché ciascuno di noi, nel nostro piccolo, può aiutare i ragazzi a capire quando sbagliano.
Non mi interessano interventi plateali o altro, semplicemente mi piacerebbe che il presidente o l’allenatore prendessero da parte quel giovane calciatore e gli dicessero che gli adulti non sono fessi, che può farla franca con l’arbitro ma tirare un pugno arrivando alle spalle, a gioco fermo, è un gesto da vigliacco, che non fa onore a lui e tanto meno alla squadra di cui difende i colori.
Con stima,
Giorgio Bardaglio

Seconda mail, la risposta del segretario del Menaggio Calcio al sottoscritto.


Buongiorno,
sono il Davide Spaggiari segretario dell'A.C. Menaggio e domenica mattina ero presente al campo. Lei ha perfettamente ragione, è stato un episodio molto spiacevole, non ho ancora avuto modo di parlare con il ragazzo, lo farò questa sera nello spogliatoio prima degli allenamenti.
Mi permetta un appunto (assolutamente non critico nei suoi confronti, anzi dal tono severo ma pacato della sua lettera ritengo che sui valori dello sport la pensiamo allo stesso modo) il buon esempio lo dovrebbero dare per primi i genitori che sono in tribuna, accettando le decisioni sbagliate del direttore di gara senza isterismi, evitando di provocare ed insultare i giocatori (ho sentito dare del "bastardo", non da un ragazzo ma da un signore di 45/50 anni, al nostro n.10 dopo che aveva fatto un duro intervento che pur meritevole del cartellino giallo non era volontario ma determinato dalle condizioni del terreno di gioco). Quanto detto vale anche per i genitori della mia società. Ho minacciato più volte di chiudere il cancello e di disputare la e partite a porte chiuse, arriverà il giorni in cui lo farò.
Probabilmente il nostro giocatore domenica non sarà convocato, però Noi (inteso come adulti) dovremmo essere i primi a dare il buon esempio.
Cordialmente.
Davide Spaggiari

Terza mail, la mia replica


Caro Spaggiari,
Lei ha perfettamente ragione e io stesso, oltre a essermi vergognato, ho più volte cercato di calmare alcuni genitori (uno in particolare era esagerato).
In generale il comportamento di certi papà e mamme è ben peggiore di quello dei ragazzi, con parolacce e insulti indicibili, frutto di cattiva educazione e probabilmente anche di frustrazione personale. Un atteggiamento che mi fa cadere le braccia. Al contrario mi commuove (e mi dà energia e speranza) la sua risposta, così come ho apprezzato moltissimo la correttezza dei genitori del Menaggio che erano accanto a noi e che non sono caduti nelle provocazioni. A questo proposito voglia far loro i complimenti da parte mia, perché a fine partita se ne sono andati subito e non ho avuto il tempo e anche il coraggio di farglieli di persona. Anche per rimediare a questa assenza di coraggio ho deciso di scriverle e sono contento di averlo fatto. Non chiuda dunque la porte, dia fiducia alle persone, anche se a volte non la meritano: lo sport ha ancora un futuro roseo se esistono società come il Menaggio e "il Davide Spaggiari" che se ne occupa.
Rinnovo la stima,
Giorgio



Morale

I ragazzi sono appunto ragazzi e possono sbagliare. Sta a noi adulti dare il buon esempio e non comportarci con indifferenza: se i miti si tengono per mano non c'è prepotente o esagitato che possa averla vinta.

1 commento:

beppekin ha detto...

Buongiorno,se posso permettermi, vedo la cosa anche da un'altra angolazione.Il calcio è purtroppo spesso (sempre) interpretato non come uno Sport ma come qualcos'altro (divisioni ideologiche, aspettative di carriera più o meno professionistiche etc.etc.), troppo enfatizzato dai mass media, troppo di tutto.
Seguo mio figlio di 8 anni in una squadra di mini rugby e vedo anche altre partite delle giovanili più grandi,non mi ricordo episodi spiacevoli ne in campo ne sugli spalti. Può essere utile alla discussione ?