Foto by Leonora |
Racconto questo siparietto domestico per stemperare il clima preelettorale di queste ore e soprattutto per far capire come Isabella ha preso sul serio l'impegno preso. Lo scrivo onestamente: non so se Obama aveva lo stesso piglio, la stessa determinazione, quando si è candidato alla Casa Bianca.
Le donne, in questo, mi insegnano tantissimo. In ogni caso, piacendo al cielo, tra quarantotto ore sarà finito tutto e vada come vada non sarà stato tempo sprecato. Da parte mia ho apprezzato moltissimo la purezza dei suoi intenti, il crederci davvero e persino l'ingenuinità, quel candore che io ho smarrito da un pezzo ma di cui in fondo è rimasta traccia, rimandando a un Giorgio di trent'anni fa, quando davvero pensavo di cambiare il mondo. Che non ce l'abbia fatta io, che abbia deciso di occuparmi di altro, che abbia delegato ad altri la buona amministrazione del mio paese è un fatto di cui non sono pentito, ma che nell'intimo comporta sempre un certo rammarico.
Non so chi da lunedì pomeriggio diventerà sindaco, se avremo finalmente una donna (Anna Gargano, la persona che ha convinto Isabella) oppure sarà confermato Rocco Palamara o invece la spunteranno il grillino Venneri, il farmacista Di Lenna, l'immarcescibile Lamorgese. Chiunque sarà, avrà il mio rispetto.
Però di una cosa sono certo: Isabella almeno un voto lo prenderà. Il mio.
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