venerdì 16 maggio 2014

La vita è più importante della politica (ma onore a chi si impegna)

Foto by Leonora
Osservo Isabella mentre avvolge al collo il suo foulard d’ordinanza, saluta i tre figli ed esce di casa. In queste sere io non ci sono mai, ma lei nemmeno: io perso per la Brianza a raccontare la campagna elettorale, lei a farla, a Lurate Caccivio, dov'è nata e cresciuta. A volte rientro prima io e la sento arrivare contenta, altre volte invece è delusa, non avendo il callo per le accuse fatte a prescindere o per il partito preso, che non guarda in faccia e ti giudica dal colore del volantino, dimenticando che sei una persona.
Penso spesso a chi gliel’ha fatto fare e sono preoccupato per lei, poiché conosco i meccanismi della politica e l’ostilità della gente, che raramente è contenta. Però ne sono anche orgoglioso e mi piace un sacco la sua ingenuità, il suo impegno pieno e disinteressato. Io, cinico, prevedo i fastidi a cui andrà incontro, i problemi che dovrebbe affrontare nell’ipotesi in cui dovesse entrare in consiglio comunale, mentre lei pare ignorare tutti i possibili grattacapi e si butta a capofitto, convinta davvero che un paese migliore sia quello che si costruisce insieme e che tutti debbano fare la loro parte, lei per prima. Mi piace che riesca ad andar d'accordo con tutti e che con i rappresentanti delle altre liste abbia un buon rapporto, compreso con il sindaco uscente, dimostrando nella pratica ciò che Martinazzoli sosteneva in teoria: "La politica è importante, ma la vita è più importante della politica".
Non so quanti voti riuscirà a prendere Isabella, temo nella medesima misura la cesta vuota e la messe piena. Nel primo caso si sentirebbe sconfortata, la prenderebbe come una sconfitta personale, un non essere all’altezza, mentre nel secondo i fastidi di cui ho scritto finirebbero per trasformarsi presto in montagna.
In ogni caso la ammiro perché si è candidata, perché non è rimasta con le mani in mano, perché ha dato un esempio ai suoi figli e pure a me, dimostrando che il “bene comune” non sono due parole con cui riempirsi la bocca, bensì una scelta concreta, che va fatta.

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