C'è chi si accontenta di poco, io di moltissimo.
Due giorni a casa da solo, un fine settimana regalato dalle persone che mi vogliono più bene e che sanno quanto apprezzo l'abitazione di famiglia, l'ombra del sottotetto, i refoli di aria che lieve o forte da nord soffia sempre, le comodità dell'elettronica, le parole da leggere, le compagnie improvvisate e occasionali e soprattutto il tempo davanti senza ostacoli, gabbie o impedimento.
E' un bell'agosto, che dà modo di sentirmi appieno umano e invita a dire grazie per ciò che ha valore grande, nonostante sia in apparenza piccolo.
Cinque esempi.
- Le discussioni davanti a un aperitivo o a cena, attorno a un tavolo, parlando del più e del meno, condividendo, confrontandoci, cambiando idea o rafforzandola, se è il caso.
- Le chiese aperte a mezzogiorno (sono sempre meno e mi spiace, anzi, credo dovremmo rifletterci, invitare a un cambiamento, poiché non è possibile che sia nei paesi sia in città in pausa pranzo si possa fare di tutto, tranne entrare e sostare nei luoghi dedicati allo spirito).
- I messaggi inviati senza uno scopo preciso, soltanto per dire: "Ciao, mi sei venuto in mente, volevo salutarti e dirti che mi ricordo di te e che per qualsiasi cosa ci sono".
- I libri, attraverso i quali viaggio ovunque, nello spazio e pure nel tempo (da una settimana faccio compagnia al Conte di Montecristo, capace di sorprendermi in ciascuna delle mille e trecento pagine che mi porto appresso)
- La frutta e la verdura di stagione, nell'orto e ancor meglio nel piatto.
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