Foto by Leonora |
Ora però quella sensazione sgradevole in presenza di un attrito altrui si amplifica spesso in una ferita, in una stigmate che mi rode dentro. Compreso per lo sport e per la politica, con gli scontri beceri tra fazioni che prendono sempre più spesso dell'ironia, degli sfottò, anche del sarcasmo, ma anche nei rapporti personali, sul lavoro o nella comunità in cui vivo. Un esempio sono le scuole di via Regina Margherita, nel mio paese, con l'edificio rimesso a nuovo per ospitare un centro civico salvo poi essere destinato dall'attuale amministrazione a scuola elementare, o primaria come sarebbe più corretto. Un argomento su cui ho già scritto e che ho desiderio di affrontare di nuovo. Lo farò.
Prima però ho un compito che mi è stato affidato da un amico, Moreno, che mi ha chiesto di citarlo in un post. Lo faccio volentieri perché qualche settimana fa è stato un piacere ritrovarlo insieme ad altri amici a un matrimonio. Moreno, Gianni (che per me resta Giannino), Carlo (Carletto), Matteo, Luca (lo sposo)... Hanno tutti quarant'anni (Matteo è un filo più giovane) ma per me restano quei ragazzi che ho conosciuto quand'erano bambini e che ho visto crescere, all'oratorio. Così come tanti altri, con cui sono rimasto amico e che vedo tuttora, chi più chi meno. Paolo, Elena, Paola, Antonella, Carla, Alessandro, Umberto... Ero il più grande, ora le distanze si sono accorciate e ciascuno di noi ha avuto la sua vita, piegato come un giunco o ancora ritto in piedi, poco importa. Quel che conta è che con il cuore sono a loro ancora più vicino, mi sembra di voler loro più bene, mi commuovo persino, quando incontro qualcuno che non vedo da un pezzo. Forse non dovrei scriverlo, forse senza rendermi conto è la testimonianza che sto diventando vecchio. Ma se diventare vecchio vuol dire questo, cioè andare ancora più d'accordo, allora diventare vecchio non mi dispiace affatto.
P.S. Prima che me ne scordi, il matrimonio di Luca e Annabella è stato bellissimo. Complimenti agli sposi e in particolare ai parenti francesi di lei, che hanno dimostrato cosa significhi far festa per davvero.
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