mercoledì 2 dicembre 2009

Un capo, due regole


Da tre giorni rimando questo post, che ha per tema quello del capo. Senza vestire i panni di un novello Alberoni (che per altro mi starebbero larghi) e dei suoi articoli di prima pagina il lunedì, sul Corriere della Sera, volevo definire due caratteristiche che costraddistinguono il capo. Lo spunto è la pubblicazione integrale, sul giornale di domenica scorsa, delle migliaia di firme a sostegno dell'abbattimento del muro. Giorgio Gandola, direttore de "La Provincia" nell'editoriale di sabato aveva annunciato l'iniziativa e dunque eluderla non era possibile. Ciò ha portato la redazione a superare difficoltà via via incontrate (non è il caso di elencarle, ma chiunque abbia esperienza professionale sa che a volte le cose apparentemente più semplici, in un'organizzazione complessa, si complicano maledettamente). Saltando tutti i passaggi, che in un altra occasione sarebbe curioso elencare, alla fine il risultato ottenuto, confermando l'enunciato di Henry Kissinger secondo cui "l'assenza di alternative sgombra la mente in maniera meravigliosa" (che mio padre, avrebbe tradotto in dialetto: "Quand'è che l'acqua la tòca ùl , fa pùse vùn che ", quando l'acqua sale, vale più uno che due, cioè non è il caso di sottilizzare).

Prima regola: il capo è colui che pone l'obiettivo in un punto alto, valutando che non sia impossibile raggiungerlo, ma senza neppure andare troppo per il sottile sugli ostacoli che si dovranno superare. In sintesi, tira dritto per la sua strada.

Uno dei problemi da risolvere, a un certo punto, è stato quello di avere un elenco di testo con tutti i nomi e cognomi, ma non in ordine alfabetico. Cosa ci vuole, penserà qualcuno? Ci vuole, ci vuole, specialmente si tratta di lavorare con programmi editoriali specifici, anche perché un giornalista non è propriamente un genio informatico ed essendo sabato l'apposita sezione presente al giornale era di riposo. Taglio i vari passaggi e vado al sodo: dopo averci perso la testa per un'oretta, abbiamo chiamato al telefono Mauro Albonico, responsabile di tutto ciò che a La Provincia non è prettamente giornalistico, il quale da casa e rinunciando ad occuparsi della famiglia ha dedicato oltre un paio di lavoro per sbrigare la pratica. Il tutto sommato allo spirito di servizio che hanno avuto sia la redazione cronaca, sia i responsabili dell'Ufficio Centrale che a dispetto dei gradi e delle qualifiche si sono fatti in quattro per ottenere l'obiettivo.

Seconda regola: il capo è colui che risolve i problemi.

Foto by Leonora

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