giovedì 3 giugno 2010

L'unione e la forza


Oggi è una data speciale: due anni esatti fa era il primo giorno al mio attuale posto di lavoro. Non la metto giù dura, perché poi - me lo hanno già fatto notare - ripeto sempre quanto mi sento fortunato e finisco per stancare. Dico solo due cose di cui sono grato. Primo: la possibilità di poter imparare ogni giorno cose nuove, di essere apprezzati quando si ha un'idea originale, quando si propone qualcosa e si viene ascoltati. Secondo: l'opportunità di trasformare in pratica la teoria. C'è un aspetto invece sul quale dobbiamo ancora investire, che merita un impegno condiviso: la capacità di fare gruppo. Lo scrivo conscio di avere a che fare con persone in gamba, ma un conto sono i singoli, un altro è fare squadra. Ed è per questo che quando Gisella ha appeso nel nostro settore della redazione un enorme bandiera dell'Inter, invece di farla togliere immediatamente (per me che sono bianconero fino al midollo l'Inter ha l'effetto dell'aglio sui vampiri) l'ho lasciata senza fiatare. Il motivo è proprio questo: vorrei che la cronaca di Como imparasse dall'Inter di quest'anno cosa significa fare gruppo, remare tutti nella stessa direzione, non sacrificare l'abilità del singolo, ma metterla a disposizione di un disegno affinché sia raggiunto l'obiettivo.

"E vabbé, ma tu non sei mica Mourinho..." mi faccio già l'obiezione da solo. E' proprio per questo però, perché non sono mica Mourinho e neanche Guardiola, Leonardo, Capello e neppure Oronzo Canà, che i miei colleghi devono essere ancora più bravi, per supplire alle mie mancanze, per compensare le lacune. Tra un anno vi dico se lasciare la bandiera ha funzionato...
Foto by Leonora

1 commento:

andre ha detto...

quando ho iniziato a leggere questo post, titolo compreso, pensavo parlassi del tuo anniversario di nozze!! invece no, ma comunque non posso che esser d'accordo (anche per il matrimonio vale la stessa regola dell'unione e la forza!) anche in considerazione della mia esperienza di lavoro di questi anni: sapere, saper essere e saper fare ormai debbono necessariamente essere abbinati al "saper lavorare assieme agli altri", pena la NULLITà del proprio esercizio professionale....francamente credo per tutti!!