venerdì 4 marzo 2011

La biblioteca di Lurate Caccivio sarà femmina


Speriamo che sia femmina. E infatti lo sarà, la nuova "biblioteca / centro civico" di Lurate Caccivio, appena il sindaco si deciderà ad aprirla, comprendendo non solo ch'è giusto averla lì, dov'è stata progettata. E sono certo che sarà così. Non solo perché lo stesso sindaco Palamara prima o poi capirà che ha solo da guadagnarci a tagliare il nastro e fare bella figura ad inaugurare un'opera che praticamente s'è trovato già bella e pronta, piuttosto che tenerla bloccata per anni, con la vaga promessa che "forse, magari, può darsi, probabilmente" fra tre anni ci rimetterà una parte della scuola elementare. Tanto più che, se fosse lungimirante, potrebbe lo stesso perseguire il suo disegno, aprendo la "biblioteca / centro civico" e impegnandosi ugualmente a ristrutturare tutto il resto, secondo ciò che lui pensa giusto, rimettendo poi ordine ai vari edifici una volta che potrà farlo per davvero e non promettendo promettendo senza garanzia alcuna che riuscirà a fare questo e quello.

In ogni caso, non è del sindaco che volevo parlare, ma di tutti quegli uomini e quelle donne che si stanno impegnando non per soldi, non per gloria, non per potere, bensì per una semplice idea che reputano giusta. Soprattutto le donne. L'ho capito ieri sera, tornando a casa tardi, notando sulla rampa delle scale tre enormi cartelloni e un cesto di volantini che Isabella, insieme ad altre amiche, ha distribuito stamane al mercato. L'ho capito perché bisogna avere fede in un principio e sapere di essere nel giusto se ci si alza presto e si dedica l'unica mattinata libera della settimana per restare al freddo, sotto la pioggia, a parlare con la gente, accettando di discutere e sostenendo le proprie ragioni senza timore di giudizio alcuno. L'ho capito perché so quanto sanno essere generose ma soprattutto ostinate le donne, che a differenza di noi uomini sanno cos'è il puntiglio e una volta stabilito l'obiettivo, raramente mollano la presa prima di raggiungerlo. E sono proprio le donne l'anima vera di una battaglia che non ha alcun colore politico ed è trasversale, va da destra e sinistra, andata e ritorno, affrontando una semplice questione amministrativa, che però riguarda il nostro paese, la comunità in cui viviamo, il presente e soprattutto il futuro. Ecco perché non invidio il sindaco, professor Rocco Palamara, che potrà pure essere cocciuto, ma su questo tema si gioca non soltanto la poltrona, ma anche il ricordo che lascerà della sua amministrazione, per generazioni e generazioni. Con qualcuno potrà pure fingere ch'è una questione di fazioni, con altri continuerà a sventolare la bandiera della nostalgia, ma alla lunga la questione rimarrà nella sua nuda semplicità: tagliare un nastro e prendersi un applauso, ripromettendosi di fare ancora meglio in futuro, oppure lasciare tutto com'è, mantenendo un edificio nuovo vuoto e cominciando una serie di battaglie con chi ha già l'elmetto in testa: i genitori delle attuali elementari, gli insegnanti, gli anziani del circolo delle bocce, che faranno le barricate quando capiranno che a breve saranno sfrattati, per allargare un plesso che ad oggi è perfetto per la biblioteca, ma troppo piccolo per la scuola. Senza contare il bilancio comunale in rosso, dove sarà difficile persino trovare i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti, figuriamoci reperire milioni e milioni di euro, lasciando nel mentre tutto paralizzato, sospeso. Ecco perché so che alla fine avranno ragione loro, le donne. Adesso o fra tre anni, quando si andrà a votare di nuovo. In ogni caso, per quando sarà inaugurata, propongo che l'aula magna della futura "biblioteca / centro civico" sia intitolata a tutte "Le donne di Lurate Caccivio". Se lo meritano, più di chiunque altro.


Foto by Leonora

1 commento:

Luisella ha detto...

...bellissimo!!
forza ragazze!! non mollate!