Foto by Leonora |
Non è facile, me ne rendo conto. A differenza dei nostri padri e del loro tempo in bianco e nero, abbiamo a che fare con ben più di cinquanta sfumature di grigio. Il bene e il male, il buono e il gramo, il bello e il brutto, le vittime e gli oppressori non sono distinti, facilmente riconoscibili, per cui gran parte dell'energia se ne va nel tentativo di rimanere lucidi, di distinguere le strada da intraprendere. Spesso non ci riusciamo e andiamo a tentoni, nel buio, affidandoci alle sensazioni pià che a delle certezze.
E' il dilemma di cui in principio degli anni Settanta scriveva Natalia Ginzburg ("I più vecchi di noi hanno ben chiara la memoria di un tempo non molto lontano in cui schierarsi da una parte o dell'altra e identificare nel mondo all'intorno il giusto e l'ingiusto era una cosa di una semplicità estrema. In quel tempo, l'immagine della verità era chiara, inconfondibile e incrollabile davanti a noi e si sapeva dove era situata. Mai avremmo pensato allora che ci potesse apparire un giorno segreta e sfuggente"). Un disorientamento - lo scrivo per mio figlio Giovanni, così sono certo che ci intendiamo - che è poi lo stesso di Capitan America, nel film "The winter soldier", quando si accorge che amici e nemici non hanno un volto chiaro, definito, riconoscibile, marcato.
P.S. In questi giorni, seppur velati e attutiti, si odono clangori di battaglia, con origine il Medio Oriente, l'Ucraina, la Libia e che tirano per la giacca noi. Anche in questo caso, il giusto e lo sbagliato non hanno contorni nitidi ed è per questo che se dovessi scegliere mi affiderei alla saggezza di Gianni Rodari e a una delle filastrocche che più amo:
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra
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