mercoledì 18 febbraio 2015

La grande bolla (i debiti, i filibustieri e il sistema)

Foto by Leonora
Mai fermarsi nel mezzo, nel tennis come nella vita. C'è una lunga lista di saggi che lo consigliano (San Giovanni, ad esempio, nella sua Apocalisse, terzo capitolo, versetto 15: " Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca") e l'ho sperimentato più volte, sia sulla mia pelle sia osservando le cicatrici altrui, a volte spesse due dita.
Una regola che vale pure per l'economia spicciola, come mi ha spiegato Catia ieri sera, illustrandomi la sua ricetta per quanto riguarda i debiti. "Se devi farli - mi ha detto - fanne per importi giganteschi, perchè se fai così il problema non è più tuo ma della banca, che a questo punto ti darà tutta l'attenzione necessaria. I debiti piccoli invece ti mandano sotto i ponti. Se stai nel mezzo il sistema ti stritola".
Già, il sistema. E il buon senso? La ragionevolezza per cui meno danni faccio meno dovrei pagare? Nulla. Carta straccia, cenere al vento: le leggi della finanza somigliano poco a quelle delle natura ed esserne consapevoli, evitare di illudersi, scampa il pericolo, oltre a mettere il cuore in pace.
Comunque sia, non appartenendo io alla categoria dei filibustieri, l'alternativa si sbriciola e mi resta unicamente la via oculata e previdente della formichina, che rinunciando a molto non si fa mancare nulla.
(Qui ci starebbe bene una riflessione sull'importanza che diamo al denaro, ma sarebbe l'ennesima, senza aggiungere nulla di originale a ciò che ho già scritto altre volte. Ad esempio in un post di quattro anni fa, tuttora attuale, che avevo intitolato "Il valore dell'aria").

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