Foto by Leonora |
Una regola che vale pure per l'economia spicciola, come mi ha spiegato Catia ieri sera, illustrandomi la sua ricetta per quanto riguarda i debiti. "Se devi farli - mi ha detto - fanne per importi giganteschi, perchè se fai così il problema non è più tuo ma della banca, che a questo punto ti darà tutta l'attenzione necessaria. I debiti piccoli invece ti mandano sotto i ponti. Se stai nel mezzo il sistema ti stritola".
Già, il sistema. E il buon senso? La ragionevolezza per cui meno danni faccio meno dovrei pagare? Nulla. Carta straccia, cenere al vento: le leggi della finanza somigliano poco a quelle delle natura ed esserne consapevoli, evitare di illudersi, scampa il pericolo, oltre a mettere il cuore in pace.
Comunque sia, non appartenendo io alla categoria dei filibustieri, l'alternativa si sbriciola e mi resta unicamente la via oculata e previdente della formichina, che rinunciando a molto non si fa mancare nulla.
(Qui ci starebbe bene una riflessione sull'importanza che diamo al denaro, ma sarebbe l'ennesima, senza aggiungere nulla di originale a ciò che ho già scritto altre volte. Ad esempio in un post di quattro anni fa, tuttora attuale, che avevo intitolato "Il valore dell'aria").
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