venerdì 3 giugno 2011

Berlusconi scricchiola e i topi pensano alla fuga


Ho una cosa da dire sull'egemonia culturale del mondo (una cosuccia di poco conto, una frivolezza d'argomento, qual è il predominio planetario, cinese o americano...) ma prima voglio chiudere il triduo della politica, dedicando quest'ultimo e breve post con una riflessione che mi ronza nella testa da ieri l'altro. Vediamo se riesco ad esser chiaro. Dopo la vittoria di Pisapia a Milano (ci sta, la Moratti aveva stufato) e di De Magistri a Napoli (l'uomo a pelle, non m'è simpatico, non gli affiderei la gestione di un condominio, ma magari mi sbaglio) tutti a sparar contro Berlusconi, a dire che è colpa sua, che ha esagerato. I "mea culpa" (quasi tutti "sua culpa") collezionati dal Foglio e da cui ho copiato il più bello, quello di Annalena Benini, nel post che precede questo, sono il riscontro più evidente di un malumore ampio, non già relegato all'opposizione di ogni ordine e grado - che sono vent'anni ormai che mugugnano e gridano allo scandalo - bensì esteso alla sua parte politica, ai fedeli alleati, ai servi più ossequiosi, fino ai milioni di cittadini che l'hanno votato. Ora, non vorrei passare per il solito bastian contrario, ma devo essermi perso qualche cosa, perché anche ripassando a ritroso la campagna elettorale, il Berlùsca non ha detto nulla che fosse fuori tema rispetto allo spartito che ha sempre suonato. I giudici tutti rossi e i comunisti alle porte sono una costante da quando nel '94 è sceso in campo. Il dipingersi come vittima, promettere tutto a tutti, contornarsi di nani, leccapiedi e ballerine, dire che ciò che non va è colpa soltanto dei giornali non sono una novità, bensì un copione più volte ripetuto. Allora si dica che non piace più, che ha stufato, non che ha esagerato. Sono sedici anni che esagera e ha (quasi) sempre vinto, raccolto maree di voti, governato in lungo e in largo. Io non l'ho mai votato, però ho imparato a non demonizzarlo, a considerne i molti limiti senza credere che sia il male assoluto. Non sono convinto che siamo a fine corsa, che a breve si chiuderà il sipario. La sinistra pasticciona è capace ancora di farsi del male, dimostrando che non è tuttora matura per costituire un'alternativa credibile, per cui per il de profundis aspetto. A meno che non faccia davvero chiudere Annozero. Ma se non è stupido - e Berlusconi non lo è - non lo farà mai. Annozero e tutti gli antiBerlusconi accaniti sono rimasti l'unico coagulante di una compagnia briscola allo sfascio, in cui i topi stanno già pensando di abbandonare la nave, indecisi soltanto se sia il momento giusto o sia necessario aspettare ancora un pochetto...

Foto by Leonora

2 commenti:

Luca ha detto...

Concordo,bel post!

trilly ha detto...

per me ha semplicemente vinto il partito "contro Berlusconi". quella tra Milano, ma sopratutto Napoli, è stata una campagna elettorale dai toni accesi ed accorati, accusati contro gli spintonati. Ha vinto a Milano un sorriso, una voce che sembra fuori dal coro ma, a guardar bene non lo è... hanno vinto una avvocato e un magistrato, sembra strano che voi giornalisti non abbiate riflettuto su questo aspetto mentre Berlusconi ha inveito contro la magistratura scorretta, atta a un continuo processo contro di lui. Insomma, è la risposta, di un'Italia che non è ancora caduta in ginocchio ma che farebbe bene a porsi diverse domande prima di andare a votare. E Berlusconi a imparare l'arte del tacere, lo sproloquio già lo conosce benissimo.
Insomma si è votato contro, non PER un candidato, questo è il mio parere.