mercoledì 29 giugno 2011

Simona Ventura, Santoro, Vespa e la Rai che perde i pezzi (per fortuna)


Simona Ventura lascia Rai Due e se ne va a Sky. "Un buon motivo per disdire l'abbonamento" ha sentenziato serafico il mio collega Mario Schiani, in riunione di redazione, mentre le agenzie rilanciavano la notizia. Santoro è andato, la Ventura è andata e anche la Gabanelli non si sente tanto bene. Eccetto quest'ultima, da conservare in una teca e preservare come patrimonio dell'Unesco (in un paese di guitti e furbetti, fa le pulci con piglio e rigore teutonico), per tutti gli altri non mi fascerei la testa. La Rai ha il dovere e non soltanto il diritto di congedare vecchi tromboni e affermati professionisti pagati quanto una mezza punta del Milan, possibilmente per sostituirli con giovani o meno giovani comunque emergenti, che alla fine riescono a portare un valore aggiunto in termini di freschezza e dunque di qualità e valore per la stessa azienda. Non piangerò una lacrima per la Simona griffata e graffiante tenuta assieme a graffette, lontana parente della ragazza sveglia che teneva botta alla Gialappa's. E' stata brava, probabilmente lo è tuttora (saranno tre anni che non vedo più una sua puntata) ma avanti un'altra: la lista delle sostitute è lunga. Idem Santoro. E' una vita che "chiaggne e fotte": è bravo, ma date loro il tempo che ha avuto lui e almeno un centinaio di giornalisti televisivi potrebbero fare informazione quanto e come la fa lui, se non meglio. Tranne i geni (Benigni, per fare un nome), chiunque altro è rimpiazzabile. Lo stesso Floris era un signor nessuno, finché gli hanno dato chiavi in mano un'ammiraglia. Per non parlare di Vespa, che ormai celebra ogni sera se stesso con altezzosità e boria, neanche immaginando dove stia di casa l'ironia (figuriamoci l'autoironia).
A chi adombra il sospetto che in verità si tratti di una dismissione in massa della tv di Stato, a favore della concorrenza Mediaset e del conseguente portafoglio del presidente del consiglio Berlusconi, rispondo che anche nella peggiore delle ipotesi - cioè che sia vero - il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: liberarsi di contratti pesanti e far emergere volti nuovi non è una maledizione, bensì una manna. Ricordando che per quanto possa esser devastante la compagnia briscola dei Berluscones, son sempre bruscolini al confronto di quanto male da sé si faccia la stessa Rai, gigante obeso che pretende di volare nonostante la gran zavorra di dirigenti, funzionari e dipendenti parastatali in gita.

Foto by Leonora








1 commento:

Selena ha detto...

..mmmh proporrei l'ingresso in Rai di un brillante giornalista comasco con la rubrica: "Sindaci e dintorni"