domenica 15 giugno 2014

Mani avanti e due post scriptum

Foto by Leonora
"Come va?". Me lo chiedono in molti, con la premura di coloro che si preoccupano, che hanno a cuore il mio bene e non si fidano delle apparenze, vogliono scavare a fondo, per accorgersi che ciò che appare sia anche vero.
"A volte quando ti leggo ho il dubbio che tu voglia comunicare al mondo VA TUTTO BENE perché poi questo si rifletta su di te" mi scrive Lara, che pur da distanze siderali coglie spesso il bersaglio. Può darsi. Ma tutto bene va davvero. Sono stato catapultato dagli eventi in una dimensione completamente nuova, con il vantaggio di un paracadute ampio ma comunque il vuoto sotto i piedi e anche sopra, come quei pulcini d'aquila o di corvo che la madre spinge con il becco giù dal nido, sapendo che l'unica possibilità per sopravvivere è quella di volare, solo che il balzo all'inizio fa spavento e mancare il fiato. Il salto di cui scrivo non è il lavoro mio, alla Sesaab, bensì il futuro dell'informazione, la capacità di autotrasformazione di un mondo che deve adattarsi per non rischiare l'estinzione nel volgere di qualche anno.
Premesso ciò, quando dico che va tutto bene non esagero. Il gruppo di persone con cui lavoro è splendido, rivedo in loro ciò che ero e che in definitiva sono: persone che si appassionano a quello che fanno, non distinguendo la vita dal lavoro, in modo che la prima sia piena e il secondo niente affatto pesante, monotono. Ciò che apprezzo di più è il clima, molto "smart", assai professionale, senza disdegnare l'aspetto gogliardico. Ed io, che in questo senso sono impagliato come un gufo, rischio di sbatterci il muso.
Ad esempio, è consuetudine in ufficio non lasciare mai il pc in uso quando lo si abbandona, anche soltanto per qualche secondo. Se lo si fa, se non lo si blocca con ctrl+alt+canc, il rischio concreto è che qualcuno acceda alla tua pagina Facebook e posti una frase sconcia oppure che combini uno scherzo, com'è capitato a Silvia, che si è ritrovata incinta senza saperlo, con tanto di test di gravidanza annesso. Divertente, penserete voi, ma provate a spiegarlo al fidanzato di Silvia o anche a lei, che a distanza di settimane (ne sono testimone!) viene tuttora avvicinata da conoscenti che le dicono con trasporto: "Silvia! Ma complimenti!!!".
P.S. Scrivo tutto ciò a futura memoria, perché evitarlo sarà imposssibile, lo so, e allora tanto vale mettere le mani avanti, tentando di attutirne le conseguenze in qualche modo. Non essendo io sveglio quanto loro, cerco di adattarmi come posso. Quando capiterà infatti potrò inserire tra i commenti questo post, rendendo credibile ciò che credibile non lo sembrerebbe affatto.
P.P.S. "Ma come? Non c'è proprio rispetto" penserà qualcuno. Invece c'è. Proprio perché ho qualche anno in più di loro e vengo da un incarico di generale col pennacchio, mi sono stati concessi tre giorni di tempo per allenarmi a bloccare il computer. "Ultimo avvertimento" c'era scritto su un post-it appiccicato al monitor, ieri l'altro, mentre mi ero allontanato per un amen, il tempo di fare otto metri, prendere un foglio dalla stampante e tornare indietro. Lì ho capito che non ce l'avrei mai fatta, che la sciabola si sarebbe abbattuta inesorabile, prima o dopo. Così ho pensato a questo post, che non mi mette al riparo ma spero sia un salvacondotto.

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