Non scordando da dove sono partito: la convinzione che lasciare traccia ogni giorno conservando varietà, originalità, buon gusto sia impresa da geni, dunque fuori dalla portata del sottoscritto.
Ciò nonostante lo ripropongo, innanzi tutto come esercizio, considerato che tra le molte lacune che ho, la maggiore è certamente l'incapacità di tradurre in pratica quanto penso, di colmare la distanza tra il dire e il fare, che in me assume le proporzioni d'un oceano.
P.S. Ci sono due modi per guardare a se stessi: con eccessiva indulgenza e con pari durezza. Lascio sospeso perciò il giudizio su quante riportato in queste pagine, che può apparire poca cosa per me (e certo lo è), ma nel contempo non dispiacere a qualcun altro, per quell'insondabile mistero che, se preso a piccole dosi, può sembrare illuminante persino il banale, l'ovvio.
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