lunedì 1 ottobre 2007

Libertà di parola, parole in libertà


Scrivere in libertà significa per un giornalista molte cose, non necessariamente legate ai vincoli che pone un editore.
Libertà di tempo, ad esempio. Senza l'assillo dell'attualità, dei tempi di pubblicazione.
Libertà di spazio. Che si possa scrivere tutto in venti righe è talmente vero da averlo ricordato già nel titolo di questo blog, ma talvolta di righe ne occorrono molte di più, altre volte meno. Non dover riempire un rettangolo predefinito è uno dei molti vantaggi del web rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali.
E ancora, libertà di analisi, confronto, discussione, opinione...
Una tentazione troppo allettante per non essere colta.

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