venerdì 11 novembre 2011

Io non sono così

Io non sono così. Non come mi si vede nella foto di Facebook: tutto serio, col libro in mano, un pomeriggio di novembre, sul lago. Io non sono saggio quanto il Dalai Lama e comprensivo più del pio bove carducciano. Io mi incavolo. Mi inc...zzo proprio. Sono umorale, nervoso e balzano, che è una parola che nessuno usa più ma mi piace un sacco. E dico parolacce. Non molte. Qualcuna, quand'è il caso e il caso, di questi tempi è spesso. Stringo la mascella, gli occhi diventano una fessura e divento nero, nero proprio. E urlo. Alzo la voce. Ma il peggio viene quando l'abbasso, quando la pazienza è proprio al limite e le corde vocali scendono di un tono. Generalmente è in quel momento che sono peggiore, proprio uno str...zo. Di solito avviene così, con diagramma perfetto, prima piatto (perché sostanzialmente sono un razionale, per cui ragiono e ragiono e ragiono, mi calmo, cerco di starmene quieto, di pescare il buono in ogni cosa), poi in ascesa costante (perché ragiono e ragiono e ragiono sì, e comprendo e comprendo e comprendo altrettanto, ma intanto accumulo, mi carico di energia negativa, monto a neve se mi arrovello invano, senza trovare uno sbocco gradito), finché sbotto (tornare al punto precedente, quando stringo la mascella e urlo). A questo punto le alternative sono due: o ottengo ciò che voglio e allora mi placo, torno in modalità Milano- Vignola, paesaggio piatto, oppure la discussione va avanti e allora abbasso il volume e mi viene la voce da doppiatore di John Voight quando fa il cattivo e sul display del volto esce la scritta: furioso, accompagnata di solito da parole taglienti, sprezzanti, che mettono argine e pure fine al confronto.
Ora, per i novantaquattro su cento che invece di me vedono soltanto il versante bel tempo, vorrei essere sincero. Ai restanti sei, ristretti nella cerchia di parenti e colleghi, che invece hanno a che fare con mister Hide Giorgio, chiedo scusa, ma non me ne pento. Sta scritto da qualche parte che quando si dice "uomo di carattere" si tralascia l'aggettivo che lo qualifica, quel carattere: brutto. Se lo scrivo qua è per onestà intellettuale, perché soltanto una cosa mi spaventa di più che sembrare str...zo: essere falso. Dare di me un'immagine che non corrisponde al vero.
P.S. Per chi non avesse capito o si sta dicendo: "Ma come, lo conosco, non può essere vero", chiedere ai miei figli di raccontare come ho passato la giornata di ieri, il mio compleanno. C'è di buono che poi mi passa, presto.

1 commento:

Miranda ha detto...

coooosaaaa? Vuoi dire che non sei così....?
che sei....UMANO?!?

...e meno male...
:-)