mercoledì 2 novembre 2011

Ferruccio de Bortoli e i giovani dinosauri

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie e io no.

Una collega chiama un'altra collega e le chiede di seguire una questione approdata sui social network. "Non posso - le viene risposto - non sono su Facebook". Benissimo. Allora però cambia mestiere, mi verrebbe da risponderle.

Non sono un fanatico dei social network, ma chi si occupa di informazione, di comunicazione, non può non diventarne esperto. Non ci sono alternative. Se anche Ferruccio de Bortoli, uno che la d minuscola del nobile ce l'ha nel sangue, direttore del Corriere della Sera, si iscrive su Twitter e viene persino insultato quando non usa le corrette modalità di scrittura informatica, come può un collaboratore di un giornale di provincia fare lo snob, ignorare che c'è tutto un mondo attorno e non è solo quello che cantavano i Matia Bazar?

Io stesso, che a dispetto delle apparenze nella vita reale sono assai poco social, sono anni che trotto (vedi qui e qui per comprendere la genesi, l'inizio, il principio del tirannosauro che vuol diventare velociraptor). Non sono un nativo digitale e sbuffo, arranco, tentenno, ma non solo cerco di stare al passo dei tempi: se posso, le anticipo. Cerco di stare sulla cresta dell'onda, almeno, come i surfisti, che sanno di cascare se perdono anche per un istante il filo del cavallone.

E' la stampa digitale, bellezza.


Foto by Leonora

Nessun commento: