Se ne avessimo steso la sceneggiatura per assicurarci un andamento perfetto, con lieto fine incluso nel prezzo, non saremmo stati così bravi da immaginare un giorno qual è stato.
Un matrimonio da favola sarebbe scorretto definirlo. È stato molto di più: un matrimonio vero, a immagine e somiglianza della persone che siete, della coppia che non per caso ha dato origine e compimento a tutto.
Tralascio i dettagli, che per quelli i ricordi a voce e le fotografie sapranno raccontare ogni cosa secondo il merito.
Mi limito piuttosto a questo, alla constatazione che la fortuna conta, è vero, ma altrettanto vale l’impegno messo, affinché il giorno in cui siete diventati sposi fosse in sintonia con quanto da fidanzati avete sempre dimostrato: la ricerca della convivialità, il piacere dell’incontro, la generosità nell’amicizia.
A testimonianza che “insieme” non è soltanto una parola, bensì uno stile di vita che avete fatto vostro, condividendolo pienamente con le molte persone a cui volete bene e che anche per questo bene vi vogliono.
P.S. Che nessuna sceneggiatura possa competere con la realtà lo dimostra il destino capitato in sorte alla nostra famiglia, che nello stesso giorno ha visto coincidere la gioia di un’unione, il dolore per una morte e le ultime ore d’attesa per una nuova vita.
Di voi ho detto, di Michela e Matteo e della loro bimba scriverò a breve, appena nascerà, mi perdonerete perciò, Giulia e Filippo, se in un giorno di festa, qual è questo, abbino il ricordo di una persona che della discrezione e del profilo basso ha fatto la sua cifra, nei sessantaquattro anni precisi in cui è rimasta a questo mondo.
Rita se n’è andata oggi, nel giorno del suo compleanno (altro ricciolo del destino), dopo una malattia che se l’è portata via inesorabile, pezzetto per pezzetto.
Di lei, cugina di primo grado, non voglio ricordare nulla che sia privo di senso, intendendo con “senso” quello “religioso”, che le ha fatto sempre da bussola, anche se non era tipo da voler convertire gli altri ad ogni costo, preferendo alla seduzione delle prediche, la testimonianza dell’esempio.
Il dono più bello che ci lascia è proprio questo, le figlie Ilaria e Serena ed il marito Gabriele, che fino all’ultimo le è stato accanto, uomo di poche parole e di fatti concreti.
Anche lui, per noi, un esempio.
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