sabato 12 febbraio 2011

Sessanta e lode


Sessanta. Con l'arrivo di Elena i sostenitori di questo blog hanno raggiunto cifra tonda. Li ringrazio tutti, ad uno ad uno. Se non ci fosse chi lo legge, non dico che questo spazio evaporerebbe, però avrebbe respiro assai più corto e cadenza saltuaria. In questi giorni m'imbatto in grandi vecchi. Nel loro ricordo almeno. La mia è una famiglia in cui solitamente tolgono il disturbo prima. Una pletora di zie di mia mamma è riuscita a superare l'ottantina, qualcuna la novantina, nessuna è arrivata a cento. Colei che aveva più possibilità di farcela, Irene, se n'è andata in settimana: avrebbe compiuto novant'otto anni tra un mese. Ora confido in Emilio, Angelina, Francesca e Gemma, ma sarà dura. Sempre meglio dei loro nipoti, una generazione di mezzo alimentata da maggiore energia, ma che si è spenta prima, forse consunta dall'aver creato benessere partendo dal nulla. Mi rifaccio avendo cura delle persone con cui entro in contatto, abbeverandomi alla loro saggezza. Non so se ci sia un aldilà. Se c'è, saprei cosa farci. Mi piacerebbe incontrare di nuovo coloro che ho gustato di sfuggita, condividere con loro esperienze che ora si sono portati nella tomba. Se intanto chiudo gli occhi, non mi viene in mente una lezione più lezione delle altre, una scintilla di sapienza che merita di essere tramandata, una frase da incidere sul messaggio da affidare al destino, mettendolo in una bottiglia. Oggi ho incontrato una persona buona, il figlio di quell'Angelo Cavallasca di cui ho scritto sul giornale e anche in un precedente post. Si chiama Ambrogio, avrà una sessantina d'anni, e una calma olimpica. "Diamoci del tu" mi ha detto, aggiungendo: "Non è mica una mancanza di rispetto". E sapendo che dovevo arrivare mi ha aspettato davanti al cancello di casa (per fortuna ero puntuale). A parlare poi è stata soprattutto la moglie, Egle, perciò il giudizio che do è basato più sull'intuito. Mentre ero lì e lo guardavo, pensavo questo: non è facile esser figlio d'un padre "gigante".


Foto by Leonora

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