"Nelle grandi aziende il divario salariale tra lo stipendio medio dei dipendenti e il top management è passato da venticinque volte tanto del 1975 al duecentosettantadue volte dei giorni nostri".
Mehlman Castagnetti, "De Global: Ten Trends Defining The New World"
"La lotta di classe è morta e hanno vinto loro" sostiene Barbero. Loro però sono altro rispetto alla contrapposizione in compagnia della quale sono cresciuto, con gli imprenditori da una parte e dall'altra l'operaio, l'impiegato.
Loro sono la finanza, i grandi patrimoni, una ricchezza sempre più grande nelle mani di sempre meno persone.
Tutto il resto, sta sotto. Ed è quel sotto che occorre avere l'ambizione di mettere in dialogo, a confronto, dando ad essi voce, a prescindere se si trovino sull'ultimo gradino o sul primo: la scala è comunque la stessa e non separa granché né porta in paradiso.
P.S. Raccontare, conoscere, mettere in dialogo è la costante di questi mesi del mio lavoro, nei programmi che conduco o dirigo, nelle iniziative a cui partecipo.
Lo spunto me l'ha dato Valentina Boschetto Doorly, che nel suo saggio "La terra chiama" ha scritto una pagina intitolata: "Una nuova par condicio in televisione".
La riporto per intero, anche se il suo invito si potrebbe riassume in: occorre dare voce a intellettuali, scrittori, politici, ma anche chi tiene in piedi l'economia reale del nostro paese.
"Vorrei che qualcuno, invece di preoccuparsi di pesare al nanosecondo il tempo televisivo suddiviso per partiti politici, si preoccupasse di pesare allo stesso modo il tempo televisivo dedicato, da un lato a intellettuali, scrittori e politici e, dall’altro, a chi tiene in piedi l’economia reale del paese: chi produce trattori, chi produce mobili, chi disegna gioielleria, chi disegna moda, chi coltiva zucchine e chi fa le serre idroponiche, chi apre e gestisce alberghi, chi inventa apparecchi elettromedicali, chi controlla la stagionatura del parmigiano. Pensate che non sarebbero abbastanza eloquenti da comparire in televisione? Dategli il microfono, sarete stupiti. Questa è la parte del paese che crea valore, che sta in trincea in mezzo alle pallottole che fischiano, che ipoteca la casa per proteggere l’azienda in tempi di crisi. Ciò nonostante, oggi solo un paio di programmi sulle reti nazionali trovano interesse a farli parlare, raccontare, spiegare i loro mondi - che, incidentalmente, rendono possibile il nostro - e articolare le loro distanze (e comunque mai in prima serata). Eppure, amici, tutti gli altri sistemi dovrebbero essere altro che un supporto a tutto questo. Il resto, davvero, è puro contorno".
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