"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare".
Winston Churchill
C’è un dono, grande, che ha portato in dote il mio lavoro e che mi ha cambiato radicalmente, nel profondo, regalandomi uno sguardo nuovo, diverso.
Da quando il gruppo Sesaab ed Edoomark, insieme, hanno aperto il Mediacenter, ospitando ogni anno migliaia di ragazzi e ragazze, ho infatti la possibilità di un contatto con i giovani, un’immersione, la definirei, che altrimenti sarebbe inimmaginabile. È così che posso conoscerli, frequentarli, comprenderli ed essere compreso, apprezzarli, stimarli, imparare da loro.
Ecco perché ogni volta che mi capita di sentire una generalizzazione o discorsi nostalgici sul “noi eravamo meglio” balzo sulla sedia, mi si corruga la fronte, sento un fastidio quasi fisico, come di dita che pizzicano.
I giovani, le ragazze e i ragazzi sono speciali, sempre, in ogni epoca e in ogni luogo, portano una freschezza e uno sguardo sulla vita, sul mondo, necessari quanto l’acqua, l’ossigeno.
E non sarò mai abbastanza grato di diventare vecchio - sì, vecchio, un “boomer”, come direbbero loro, proprio dentro - avendoli però per compagni di viaggio, a darmi orizzonte e speranza che non tutto finisce, che siamo in buone mani, che non è il rumore di un albero che cade a determinare il destino, bensì i giovani alberi della foresta che cresce, senza che quasi ce ne accorgiamo.
P.S. Una di quelle giovani, Martina Fidanza, ospite da noi quattro anni fa, nel frattempo ha continuato a pedalare, diventando ieri l’altro campionessa mondiale e aggiungendo medaglie e titoli, uno in fila all’altro. Riporto volentieri qui l’intervista di allora (anche se mi vergogno un po’, nel vedere come era calma lei e agitato io) anche in omaggio ai ragazzi e alle ragazze che avevano preparato quella puntata e che non so dove siano, se all’università o al lavoro, in Italia o all’estero, pur se sono certo che non ci hanno dimenticato.
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