martedì 4 ottobre 2022

L'ultima crociata (Contro il pensiero unico)

 
È nel dare che riceviamo.
(San Francesco)

Se chiudo gli occhi e mi piroetto indietro, ricordo che questo era un giorno festivo, dedicato al patrono d'Italia.
Credo sia stata la prima vera austerità del dopo guerra ad aver spazzato via il 4 ottobre, san Francesco, insieme con san Giuseppe, il 19 marzo, e poi i vari Corpus Domini e Ascensione e Pentecoste che nella vicina Svizzera tuttora rimangono.
Sulle tracce di san Francesco mi sono messo quest'anno, come ho in parte raccontato a luglio, compiendo il cammino che ne porta il nome, da Città di Castello ad Assisi, passando per Pietralunga, Valfabbrica, Gubbio.
E' lì, mettendo in fila un passo dietro l'altro, che ho avuto innanzi per giorni un personaggio tanto affermato quanto discusso, la cui memoria che ci è stata consegnata non contiene che un riverbero dell'uomo ch'è davvero stato.
Eppure, pure a detta di chi non crede ma studia la storia nel profondo, la sua esistenza è stata lo spartiacque tra un prima e un dopo e nel contempo il seme d'un pensiero e di stili di vita che ancor oggi ci influenzano, condizionano, tendendo al santo, al buono, al bello, al vero.

P.S. Il pensiero forte, in questo scorcio di millennio, è quello mutuato dal mondo anglosassone, protestante, che da secoli si diffonde a macchia d'olio e con le buone o le cattive s'impone, gettando come un velo su tutto il resto sulle differenze di culture antiche e altresì nei confronti del cristianesimo inteso a sud del globo. Una partita che pare vinta e che non lo è, del tutto. Non lo sarà mai. Perché la ruota che gira perenne porta in alto e di volta in volta in basso questo e quello, turbando soltanto il miope e coloro così tronfi nelle loro certezze di credersi principio e insieme fine dell'universo.

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