martedì 1 ottobre 2019

Dodici anni insieme (e un proposito)


Dodici anni. Un blog, quasi mille post e mezzo milione di pagine viste, spesso di sfuggita, a volte con attenzione, in molti casi con affetto da chi mi conosce, perché è una parola, quella scritta qui, che sempre mi assomiglia.
Ho cominciato il primo ottobre del 2007 per un impulso di libertà, in un tempo di panni stretti e crisi di coscienza, per testimoniare un impegno, oltre che raccontare ciò che mi passava per la testa. Via via è avvenuta una modifica, come accade quando una cosa è viva, diventando nella versione attuale una sorta di diario di bordo, a memoria presente e futura di ciò che sono, almeno nella parte buona, quella pubblica.
Ci sono stati mesi in cui sono stato presentissimo, altri meno, in alcuni casi un messaggio appena, mai però la spina è stata staccata, così come le "venti righe", di volta in volta più lunghe o più corte, senza tuttavia estinguersi o sbordare, per eccesso o scarsità di vena creativa.
Per celebrare degnamente questa piccola ricorrenza avrei un proposito, che faccia da pungolo alla mia naturale pigrizia e al contempo - avendo un principio e una fine - metta al riparo innanzi tutto me stesso dal peccato di vanità, di supponenza: scrivere ogni giorno un post, per un mese di fila.

P.S. Ringrazio tutti. Chi legge, chi mi segue, chi critica, chi elogia, chi scrive... Un grazie particolare lo riservo a Leonora, le cui fotografie mi accompagnano praticamente dalla prima ora. Quella di oggi l'ho scelta perché illustra più di un'enciclopedia ciò che penso delle parole che si scrivono, comprese quelle che in dodici anni si sono accumulate qui: dureranno una generazione, forse due, se il caso vuole pure di più, ma alla fine svaniranno, come carta in un bidone, che brucia. Ciò non ci esime dallo scriverle, esattamente come l'usignolo che canta, il cane che abbaia, il pesce che nuota.

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