mercoledì 16 ottobre 2019

Ti ho visto così (Tenerezza, di spalle)


Ti ho visto mentre tu non mi vedevi, girato com'eri a tirare la tenda oscurante, prima di andare a letto, vestito del pigiama azzurro pallido avuto in dote da Giacomo e Giovanni, minuto come sei, pur se stai diventando alto ogni giorno che passa.
Eppure, in quel frangente, sembravi così piccolo, così fragile, che m'è venuta una tenerezza immensa e un desiderio altrettanto intenso di protezione, pensando che non hai che te stesso, che noi, a cui vuoi bene e che decidiamo di volerti bene senza vincoli di sangue, per un'asola cucita dal destino.
In quell'istante, prima che ti voltassi, ho ripromesso a me stesso di prendermi cura di te, di non lasciarti mai solo, finché potrò, finché avrò testa e fiato.
Abbiamo qualche incomprensione, è vero, io soprattutto fatico a calarmi nei panni della persona paziente, ma tu sei un bambino straordinario, d'una dolcezza e sensibilità che non ha paragone alcuno.
Oggi mi hanno detto che al ritorno da scuola eri scuro in volto e terminato il pranzo ti sei messo subito a fare i compiti, evitando il tiramolla e le perdite di tempo a cui ci hai abituato.
Eri triste per conto tuo, per un cruccio legittimo, per un sentimento che non riguarda noi ma non devi vergognarti di provare e che grazie al cielo hai confidato, non tenendolo dentro, non permettendo che si incistasse, trasformandosi in un dolore difficilmente sostenibile, tumultuoso.
Sostengono che è cosa buona e giusta quando con i tuoi undici anni perdi la calma, quando ti comporti non da "ometto", perché significa che ti fidi di noi, che puoi smettere di recitare con l'obiettivo di essere accolto, perché accolto ti senti già. Perciò non mi arrabbio se ti arrabbi, non divento a mia volta permaloso quando lo sei tu, con quella faccia afflitta, che pare una caricatura da teatro.
Con tutti i miei limiti, i miei sbagli, i miei difetti continuo a ritenerti un dono, un piccolo scrigno da custodire, finché diventerai grande e sarai a tua volta per noi un punto di riferimento.

P.S. Vedevo te, ieri, sentivo mio padre, come ti avrebbe voluto bene lui, come si sarebbe commosso pur senza sceneggiate, che quelle non gli appartenevano. Sei nato tre giorni prima che lui ci lasciasse: continuo a pensarci, come se non fosse un semplice ricciolo del destino.

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