martedì 22 ottobre 2019

L'abbondanza del nocciòlo (Ordine e caos)


La natura è generosa, procede per abbondanza, per eccesso. L'ho compreso guardando una pianta di nocciòlo, la miriadi di semi che sparge, incurante che mettano radici o si disperdano nutrendo altri essere viventi, sbocciando sotto altra forma, ma sempre e sempre e sempre, di nuovo.
La misura, il contenimento, il risparmio, sono categorie tipiche dell'essere umano.
Capita spesso, in questi giorni, che mi soffermi a pensare a un piano sopra il cielo, a come siamo piccoli e pure presuntuosi, volendo dare un giudizio su ogni cosa, usando il nostro metro.
Siamo una parte del tutto, non il centro: la scienza lo ha compreso secoli fa, noi fatichiamo.
Ecco perché mi sforzo di adottare un punto di vista diverso, come se l'essere vivente da considerare non fosse quello umano, non fossi io, qui ed ora, bensì l'universo intero e il battito di cuore o il respiro non si contasse in attimi bensì in secoli, in millenni.
Discorsi che portano lontano. In molti sensi.
Penso ai pianeti, alle stelle: tutte sfere.
È un Dio, se un Dio c'è, giocoso: gioca a palla, a bocce, non con il cubo di Rubik.
Potevano avere forme strane, come una goccia di inchiostro che cade sul foglio o i gnocchi della nonna, il venerdì, a pranzo. Invece no. Sfere, perfette.
Mi sono imbattuto, ieri l'altro - mi capita spesso di scrivere "ieri l'altro", ne deduco che sono lento e per pensare qualcosa, per elaborarlo, ci metto minimo due giorni o un giorno e mezzo - ho visto un documentario sulle modificazioni genetiche, sul "codice con cui è scritto il libro della vita", così l'hanno chiamato. Non sono arrivato in fondo. Una dozzina di minuti e ne ero già sazio. Non per paura, per timore, per i dilemmi etici che si pongono e che pure sono vertiginosi o abissali, a secondo del punto di vista da cui guardiamo, bensì perché non sono ancora pronto, perché sono ancora nella fase dello stupore e del sentire (a si sente anche ciò che non si sa) che esiste un equilibrio, un'armonia, che non tutto è caos e perciò non è impossibile che solo caos sia all'origine e alla fine di tutto.

P.S. Sono contento Giorgia che studi filosofia. Ancor più dopo aver visto il documentario di cui sopra, in cui la scienza e la tecnica mostravano tutta la loro grandezza, ma le risposte alle domande che interessano davvero sono altre, le stesse che ci poniamo da quando ammiriamo il cielo stellato.

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